VERDE A TAVOLA
Le foglie delle zucchine sono un ottimo condimento per la pasta. Un piatto della tradizione. E non buttate l'acqua di cottura…
Tenerumi, leggerezza estiva
Ufficialmente, stando ai dizionari siciliani e al Pitrè, per «tenerumi» si intende qualsiasi parte verde di una pianta orticola, l’importante è che sia tenera. Ma per i siciliani i tenerumi sono tutte le parti della zucchina lunga: foglie, steli, fiori, tralci, perfino microzucchine colte molto prima della maturazione completa.
Con i tenerumi, che inaugurano proprio adesso la loro stagione d’oro, si possono fare ottime pietanze serali, rinfrescanti e tonificanti. Da soli o con patate, con un po’ d’olio d’oliva aggiunto a crudo, i tenerumi vanno benissimo per chi vuole avviare un periodo di “magra” alimentare. E anche l’acqua di cottura non va trascurata visto che che è diuretica. Il principe delle pietanze è la pasta con i tenerumi. Ne esistono diverse versioni, asciutte o brodose. È raro trovarle nei ristoranti, ma qualche locale di grido ogni tanto si lascia tentare dal piatto popolare e lo propone. Ecco una versione: pelare una zucchina lunga e tagliarla a dischetti. Dopo soffriggerla leggermente. Quindi, si scottano i tenerumi, cioè le foglie grandi o piccole della zucchina, evitando i gambi più rigidi. A parte si prepara un soffritto leggero di cipolla bianca o dorata, che va sfumata con un cucchiaio di vino bianco. Poi si aggiungono tre pomodori tagliati a pezzetti. Quando la salsa è a metà cottura si aggiungono i tenerumi, e per ultimo anche le zucchine. Lasciare amalgamare per dieci minuti per fondere i sapori. A parte va lessata la pasta, rigorosamente lunga. Una spruzzata di pepe sui piatti completa l’opera.
M. P.