AFFARI
Giovanni Giudice, titolare della Sirac di Acate nel Ragusano ha rilevato il pacchetto azionario dell’azienda salernitana. L‘intenzione dell’imprenditore è quella di risanare e rilanciare la produzione con un nuovo piano industriale
Un siciliano acquista
il pastificio Amato
Ci penserà un siciliano a risollevare le sorti del pastificio Antonio Amato. Dopo la crisi scoppiata in seguito alla decisione del colosso salernitano della pasta di cedere l’attività e che ha gettato nelle scorse settimane i lavoratori e i loro rappresentanti sindacali in uno stato di allarme,
pare che la soluzione l’abbia data Giovanni Giudice che ha acquistato l’intero pacchetto azionario della storica azienda salernitana. A rilevare l’azienda, che vanta un fatturato annuo di 170 milioni di euro, sarebbe quindi il presidente della Sirac, azienda produttrice di fertilizzanti e mezzi tecnici agricoli. L’imprenditore ragusano avrebbe discusso della transazione lo scorso venerdì notte con gli esponenti della famiglia Amato, proprietari dell’azienda. “Mi sono riservato 48 ore per vagliare e decidere sui dettagli – dichiara Giudice -. Resta ferma la mia idea e volontà di non permettere che un’azienda del genere si fermi”. Le intenzioni sarebbero quelle di evitare un collasso culturale, gastronomico e soprattutto sociale dato che a subire eventuali conseguenze per il proprio posto di lavoro sarebbero circa 130 operai, come tiene a precisare lo stesso imprenditore: “L’unica cosa che posso assicurare è che si farà di tutto per evitare che si fermi non solo un patrimonio gastronomico del Mediterraneo, ma soprattutto un patrimonio di maestranze. Studieremo come rilanciare e riavviare la produzione”. Per ora quindi l’apprendimento della notizia più che far tirare un sospiro di sollievo fa rimanere tutti col fiato sospeso, soprattutto i sindacati proprio alla vigilia dell’incontro tra l’azienda e le parti sociali precedentemente fissato per il 25 gennaio presso la sede di Confindustria. L’ufficializzazione dell’accordo comunque avverrà prima, tra mercoledì e giovedì, fa sapere Giudice. Unica certezza è che gli altri concorrenti quali il gruppo Garofalo e Colussi che in un primo momento sembravano prendere posizione preminente nella trattativa adesso appaiono sempre più defilati. Rimane, comunque, la possibilità che in questa operazione, ma solo per la produzione della pasta, possa entrare anche Garofalo.
Entro questa settimana potrebbe essere presentato il piano aziendale. La famiglia Amato anche se cede il trono manterrà comunque un posto d’onore. Lo annuncia Giudice: “Si tratterà di una nuova società ma preciso che l’azienda non può esistere senza gli Amato. Ho il piacere che la famiglia resti in quale ruolo societario questo sarà poi da stabilire”. Pare sia destinato a rimanere anche l’obiettivo che l’azienda si era posto per il 2011: raggiungere i 500 mila quintali di pasta prodotta, quota mai raggiunta finora.
Manuela Laiacona