I CORSI
Il percorso di formazione per sessanta persone è promosso dall’Istituto regionale Vite e Vino e dall’Associazione italiana sommeliers
A scuola
di enoturismo
Un turismo che passa attraverso il prodotto enologico della terra che lo ospita. Dei percorsi tematici per andare oltre le bellezze di sempre e permettere la scoperta di angolature nuove e scorci impensati. Una via per arginare la crisi economica e raccontare una Sicilia che non è soltanto mare, spiagge, monumenti e paesaggio.
Nasce con questi intenti il primo corso per la formazione di 60 esperti dell’enoturismo, promosso dall’Istituto regionale Vite e Vino e dall’Associazione italiana sommeliers. Un percorso di studio volto alla creazione di una task force di accompagnatori turistici specializzati, capaci di favorire la comunicazione sul vino, di guidare il turista o il semplice curioso alla scoperta del sistema delle aziende vitivinicole, oleicole e agricole dell’Isola, di far comprendere il loro ruolo di componenti essenziali nel panorama della gastronomia locale e all’interno della struttura sociale ed economica. Un esperimento, dunque, che muove i suoi passi dalla necessità di far respirare una boccata di ossigeno alle imprese, in un periodo in cui molte di queste sono costrette a fronteggiare la tangibile crisi economica che ha colpito anche il mondo dell’enologia.
“Il valore aggiunto dell’agricoltura – spiegano gli organizzatori del corso – è oggi universalmente riconosciuto nell’alveo dei bisogni primari dell’uomo, cioè quello della naturale difesa e conservazione del territorio e spesso del paesaggio. Per quanto le economie si spostino sempre più verso settori e bisogni ipertecnologici – continuano –, non è immaginabile un mondo senza agricoltura, un Mediterraneo senza vigneti ed uliveti, anzi si può sostenere che il valore stesso del prodotto agricolo, nel nuovo mondo e quindi nei nuovi consumatori rappresenta uno spazio rifugio, al quale si legano aspettative sulla qualità del futuro e dell’ambiente. Buon cibo – concludono – è oggi parafrasi di buon vivere”. Così, accanto all’esigenza di creare delle nuove opportunità di marketing, c’è la voglia di sviluppare dei percorsi tematici che siano in grado di destagionalizzare il turismo e sviluppare verso il territorio e i suoi prodotti naturali un interesse di tipo culturale. I siciliani dovranno, dunque, riappropriarsi della loro stessa terra, conoscere o riscoprire la qualità dei prodotti regionali, le numerose novità nel campo di strutture e servizi di ricettività, per contribuire a consolidare e promuovere le relazioni tra produttori e consumatori.
P.P.