LA NOVITA’
Pronte le carte che saranno sui tavoli del ministero il 20 gennaio per la valutazione. A Roma si giocherà la partita decisiva
Doc Sicilia,
un altro passo
Doc Sicilia, un altro passo avanti. Pronte le carte che approderanno a Roma il 20 gennaio prossimo dove l’organo del ministero delle Politiche agricole, il comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche tipiche dei vini, farà la sua istruttoria.
L’assessorato regionale all’Agricoltura insieme all’Istituto Vite e Vino ha varato il disciplinare di produzione e prodotto la documentazione necessaria. La volontà è quella di procedere nel modo più celere per arrivare a marzo alla pubblica audizione al ministero dopo la quale si potrebbe dare il via definitivo. «Si è raggiunto il 23 per cento delle adesioni della rappresentanza richiedente la Doc Sicilia. Firmatarie sono state importanti cantine sociali, come la Settesoli e altre cooperative, le aziende private hanno aderito quasi tutte. Non si è raggiunto pertanto la quota del 66 per cento delle firme dei produttori previsto per obbligare l’imbottigliamento sull’Isola», dichiara Giuseppe Bursi il funzionario dell’assessorato che sta seguendo l’iter che potrebbe portare alla Doc Sicilia. «L’organo di controllo sulla Doc Sicilia sarà lo stesso Istituto vite e vino, che in Italia sarà l’unico ente pubblico ad avere ricevuto la delega su questo compito delicato». Continua Bursi: «L’obiettivo primario è la valorizzazione della produzione. Si faranno i controlli sull’Igt che non potrà chiamarsi più Sicilia ma avrà un nome che potrà ricordarla, aumenteranno le garanzie sulla qualità del prodotto, si potranno potenziare le prospettive di vendita sui mercati stranieri». Bursi azzarda una previsione: «Il sistema del comparto vitivinicolo col tempo si assesterà naturalmente e, a fronte di una crescita del marchio Doc Sicilia, si vedrà anche diminuire la quantità di vino imbottigliato al di là dello Stretto». Dal 20 gennaio l’ultima parola, forse, a Roma.
Manuela Laiacona