Alimentare: Italia e Cina insieme
contro i falsi a tavola
Il nemico di ieri diventa l’odierno alleato: Italia e Cina scelgono di stare dalla stessa parte sul fronte della contraffazione e firmano un’intesa per «proteggere la qualità e la sicurezza delle produzioni agricole». Entrambi i Paesi, secondo quanto recita il memorandum d’intesa firmato oggi a Pechino dal nuovo ministro dell’agricoltura cinese Han Changfu e dal ministro delle politiche agricole italiano Luca Zaia che ha iniziato ieri la sua missione di cinque giorni in Cina, si impegneranno per «l’identificazione di un modello per la supervisione di qualità e sicurezza delle produzioni agricole, accesso ai mercati, tracciabilità della qualità, definizione degli standard, tecnologie per il controllo in laboratorio e tutela per la registrazione delle indicazioni geografiche per i prodotti agricoli».
Questa intesa è una pietra miliare – commenta Zaia al momento della firma, accompagnato dall’ambasciatore italiano in Cina Riccardo Sessa – perché stringe le maglie della collaborazione con la Cina in campo agroalimentare per la maggior tutela dei prodotti del Made in Italy e della salute dei consumatori». Zaia nota come questa collaborazione serva a entrambe le parti. «A noi – spiega – interessa difenderci da un danno che ci sottrae valore sui mercati internazionali per 200 miliardi di euro. E alla Cina serve per difendere l’immagine delle sue imprese e, naturalmente, la salute dei cittadini». In particolare Zaia propone al suo omologo cinese la creazione di una “lista nera” delle imprese che operano scorrettamente.
Il ministro dell’agricoltura cinese si è detto da parte sua «determinato a combattere le contraffazioni», chiedendo all’Italia di segnalare eventuali casi di illegalità e impegnandosi a «lavorare insieme sul problema».