Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 147 del 07/01/2010

L’ASSOCIAZIONE Etna, nasce un consorzio

07 Gennaio 2010
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L’ASSOCIAZIONE

L’idea di Salvo Foti con I Vigneri. Già alcune cantine hanno aderito. Vigneti ad alberello, obiettivi ambiziosi. “Unica bottiglia per tutti e poi…”

Etna, nasce
un consorzio

L’unione fa la forza, anche nel mondo del vino. Per questo “I Vigneri”, una filosofia vitivinicola che va avanti dal 1435 più che un’azienda, diventa un consorzio. Il presidente è l’enologo Salvo Foti (nella foto) che ha deciso di aprire le porte ad altre piccolissime realtà della Sicilia orientale: “Da soli – dice – non si va da nessuna parte, insieme possiamo costruire qualcosa di interessante”.


Così, oltre alla sua creatura di Randazzo, fanno parte del consorzio anche “Il Cantante”, la cantina di Mick Hucknall dei Simply Red, e l’azienda Daino di Caltagirone. Ma non è finita qui. Nelle prossime settimane dovrebbero entrare a far parte del gruppo altri 4-5 nomi che hanno già fatto richiesta d’ingresso nel consorzio. Inserirsi nel contesto “I Vigneri” significa possedere dei requisiti, un vero e proprio stile enologico che Foti porta instancabilmente avanti. Il denominatore comune è il lavoro di viticultori professionisti, perfetti conoscitori della tradizionale coltivazione etnea. “L’unica in Sicilia – spiega Foti – che si è mantenuta intatta col passare dei secoli”. Per questo la coltivazione è solo ed esclusivamente ad alberello. Un metodo che richiede fatica e cura ma che riesce a dare risultati unici. Infine un profondo rispetto per l’ambiente: utilizzo di concimi organici o di origine animale e un lavoro che si sviluppa soltanto in condizioni ecocompatibili. Tutto ciò però non esclude il ricorso all’innovazione. Perché “I Vigneri” sono aperti all’utilizzo di tecniche che apportino miglioramenti alla produzione vinicola. Ovviamente se si tratta di accorgimenti naturali che non vadano a intaccare la tradizione.“Non siamo affatto una realtà chiusa – precisa il presidente del consorzio – ci apriamo volentieri, l’importante è che vengano rispettati i nostri principi fondanti”. Lo dimostra il fatto che presto al consorzio dovrebbe unirsi anche un’azienda di Pantelleria, tutt’altra zona della Sicilia. “Ma anche l’alberello pantesco – spiega Foti – fa parte del patrimonio storico della viticoltura isolana”. Insomma c’è tanta voglia di tramandare usanze e di mantenere le caratteristiche dei territori.
C’è però, naturalmente, anche un risvolto economico. Foti è sincero: “Abbiamo deciso di fare fronte comune perché le nostre sono piccole cantine che producono dalle 3.000 alle 8.000 bottiglie all’anno. Insieme possiamo farci conoscere meglio, perché il vino va anche comunicato bene”. E proprio per questo il prodotto del duro lavoro dei membri del consorzio finirà in una bottiglia comune per tutti con un simbolo di riconoscimento. Ovviamente quello de “I Vigneri – 1435”.

Francesco Sicilia