LA PRESENTAZIONE
Viaggio tra i vitigni e le bellezze architettoniche della provincia di Agrigento, raccontati nel libro di Roberto Spera. Il volume sarà presentato il 6 febbraio
Territorio e arte
oltre i vini
“I vini dell’Agrigentino, vigneti e luoghi incantati della Valle dei Templi” è il titolo del libro di Roberto Spera (Ali&no editrice) che sarà presentato il 6 febbraio alle 17 ad Agrigento da Fabrizio Carrera, direttore di cronachedigusto.it. L’appuntamento si inserisce nella tre giorni (dal 5 al 7 febbraio) dedicata al territorio, ai vini, ai produttori dell’Agrigentino. La manifestazione è organizzata dal Consiglio interprofessionale per i vini Doc e Igt della provincia di Agrigento.
Di seguito pubblichiamo il testo di presentazione contenuto nel libro di Spera e scritto da Fabrizio Carrera.
Sono pronto a scommetterci: in un futuro molto prossimo il consumatore di vino, quello più evoluto, quello più curioso, non si accontenterà di versare il contenuto di una bottiglia nel bicchiere e di leggere l’etichetta per sapere il vitigno e il luogo di produzione di ciò che si accinge a bere. Anche se è da solo a casa sua o al ristorante con amici e/o familiari vorrà sapere di più, ancora di più: notizie sul territorio in cui è prodotto quel vino, magari qualche riferimento storico-culturale, qualche piatto tipico, il nome del wine maker, il lavoro in cantina e, perché no, qualche cenno biografico del produttore, compresa la sua foto. La faccia, insomma, perché a volte può dire molte cose.
Sì lo so, vi sembra un’esagerazione. Ma vi assicuro che ormai la tendenza è questa. Giusta o sbagliata che sia ci spostiamo verso un approccio ai consumi alimentari dove la richiesta d’informazioni sarà sempre maggiore. Ed è bene che il mondo dei produttori se ne renda conto in fretta.
Perché questa voglia spasmodica di sapere sempre di più? Per due motivi: da un lato vogliamo più notizie per essere rassicurati; in un mercato globalizzato dove viaggia di tutto e si può trovare di tutto, dove è possibile acquistare al supermercato l’aglio cinese o i calamari pescati nel Pacifico (non è un’esagerazione, ve lo giuro) avere qualche informazione in più tende a rassicurarci, ad evitare (almeno ci proviamo) fregature e truffe che i giornali ci raccontano ormai troppo spesso.
L’altro motivo – ed è il caso del vino – ci siamo accorti, meglio tardi che mai, che la conoscenza, la maggiore informazione, accresce il nostro piacere. Sapere se quel rosso è prodotto in alcune botti o che l’enologo è famoso, o che il terreno è molto calcareo ed accentua la mineralità di ciò che stiamo bevendo, fa crescere il nostro piacere di accostarci a un buon vino. Ne parliamo, grazie a una sorta di autocompiacimento, confrontiamo il nostro giudizio con quello degli altri, tutto diventa un gioco. Divertente. Affascinante.
È per questo che un’iniziativa editoriale del genere, una guida alle cantine della provincia di Agrigento più rappresentative che racconti gli uomini del vino, le loro etichette, i territori, si sintonizza con un mondo di consumatori sempre più esigente, più desideroso di informazioni. Chi sfoglierà questa guida troverà tante notizie per dare una conoscenza ampia. E, senza offesa, Agrigento ha davvero uno dei territori più prolifici di storia, cultura e cose buone da mangiare e da bere. Sfogliare questa guida già stimola le papille gustative, solletica la nostra curiosità, accentua la nostra immaginazione. A tavola o in cantina ad assaggiare il vino, pensando alla Valle dei templi o ad Eraclea Minoa. Al verde e ai formaggi dei monti Sicani, per esempio. I curiosi-golosi hanno pane per i loro denti. Buona lettura.