L’EVENTO
La tradizione secentesca a Novara di Sicilia culmina nella finale del martedì grasso. Una festa per il paese, con una sagra tutta dedicata alla degustazione del formaggio
Il gioco
del maiorchino
Ogni anno, durante il carnevale, a Novara di Sicilia il tempo sembra fermarsi o addirittura fare tanti passi indietro. Siamo in provincia di Messina, sui monti Peloritani, a 650 metri sul livello del mare.
Il teatro del paese si apre per ospitare balli e feste in maschera e le strade si popolano di squadre agguerrite che si danno battaglia… fino all’ultima forma di formaggio.
Oggi, come nei primi decenni del ‘600, è in piena atmosfera carnascialesca che giunge a compimento l’antico “gioco del maiorchino”, che prende il via durante il mese di dicembre e culmina nella finale del 5 febbraio, martedì grasso, appunto. L’antichissimo “rito” in passato era molto diffuso in provincia di Messina, sopratutto nelle zone dei Nebrodi e dei Peloritani, ma adesso sopravvive unicamente a Novara di Sicilia che ne ha fatto un punto di forza.
Il singolare torneo, consiste nel far rotolare una forma di formaggio maiorchino stagionato lungo un percorso che si snoda per oltre due chilometri lungo le viuzze del paese. Il lancio deve essere un misto di forza, precisione ed interpretazione delle pendenze della strada, visto che vince la squadra (composta da tre giocatori) che taglia per prima il traguardo impiegando il minor numero di lanci.
Una vera festa per il paese e per i suoi abitanti che culmina con una sagra tutta dedicata alla degustazione del formaggio tanto celebrato. Come dire che, dopo averlo fatto ruzzolare per strade e stradine, il maiorchino merita senz’altro di essere assaggiato.
Grazie ai metodi di produzione, questo formaggio a pasta dura cotta di colore ambrato e consistenza compatta, ottenuto dalla lavorazione del latte ovino e caprino, conserva intatti i profumi e gli aromi dei pascoli peloritani.
Alla sagra, organizzata dall’associazione culturale Olimpia, in collaborazione con il Consorzio per la valorizzazione e la tutela del maiorchino di Novara di Sicilia, saranno rappresentate cinque aziende, tutte novaresi: Ferrara Candeloro, Sofia Antonio, Sofia Aurelio, Ferrara Carmelo e Buemi Alfio.
A partire dalle 17, nella piazza del paese verrà mostrato come si produce il formaggio e al termine, un bel piatto di pasta al ragù con un’immancabile e generosa spolverata di maiochino, darà ai presenti la possibilità di apprezzare questo formaggio che ben si presta anche a vari abbinamenti. “Novara di Sicilia e il maiorchino sono legati a doppio filo – spiega il presidente del Consorzio, Assunta Sofia – e questa sagra è un modo per far conoscere il nostro paese e la bontà del formaggio. Per gustarlo, infatti, è necessario venire a Novara dato che il maiorchino viene prodotto in modiche quantità e non è commercializzato al di fuori del paese”. Un sapore antico e raro che merita una gita fuori porta.
Clara Minissale