L’AZIENDA
La storica cantina di Marsala chiude il 2007 con un fatturato di venti milioni e una produzione di 7,5 milioni di bottiglie. Il direttore commerciale Ridolfi: “Il futuro del vino è negli Stati Uniti”
Pellegrino
guarda agli Usa
La crescita non sarà di quelle a due cifre registrata negli anni scorsi, ma un più quattro per cento con un fatturato di venti milioni e quasi sette milioni e mezzo di bottiglie prodotte, è un risultato che non può che far sorridere Emilio Ridolfi, il direttore commerciale delle Cantine Pellegrino di Marsala.
Una tendenza che fa ben sperare: “Prevediamo di chiudere con un utile netto ante imposte di due milioni e mezzo di euro, soldi che saranno poi reinvestiti nell’ammodernamento dell’azienda”.
Un processo di ammodernamento già cominciato alla Pellegrino, a partire dalla nuova linea di imbottigliamento, che permetterà all’azienda di risparmiare qualcosa come duecentomila euro l’anno in manodopera. “Niente licenziamenti, però – assicura il manager pavese – questa cantina è sempre stata attenta anche ai risvolti occupazionali e sociali”. Dunque resteranno tutti al loro posto i 63 dipendenti della storica azienda fondata da Carlo Pellegrino.
Un’azienda che guarda al sociale, dunque, ma evidentemente anche ai numeri. La maggior parte delle bottiglie prodotte vanno suddivise fra vini bianchi e rossi (circa tre milioni), 2,2 milioni di bottiglie sono quelle di Marsala. I restanti due milioni vanno ripartiti praticamente in parti uguali fra i dolci di Sicilia e quelli di Pantelleria, con una leggera propensione per i primi. D’altra parte non è una novità che la “Carlo Pellegrino & C.” punti molto proprio sui vini dolci. “Il fatto è – spiega Ridolfi – che la vendita di dolci abbraccia soltanto il due per cento del mercato nazionale, la cui fetta più grande è occupata da bianchi e rossi, che si attestano sull’85 per cento, mentre le bollicine fanno sempre più parlare di sé, occupando il tredici per cento del mercato”. Un altro record la Pellegrino lo ha raggiunto a Pantelleria, dove 293 dei cinquecento contadini che raccolgono uva sull’isola conferiscono direttamente all’azienda marsalese. Sono anche loro che contribuiscono a permettere la produzione delle bottiglie firmate Pellegrino, il cui sessanta per cento finisce nella grande distribuzione mentre il quaranta è destinato al canale horeca. Un ultimo dato riguarda le esportazioni, che si aggirano sul quaranta per cento della produzione, con un consiglio da parte di Ridolfi: “Guardiamo al mercato Usa, è lì che il consumo di vino tende ad aumentare”.
M.V.
foto di Gianfranca Cacciatore