L’INTERVISTA
Sindrome da abbuffata post natalizia? I consigli del nutrizionista Giorgio Calabrese: cinque pasti al giorno, addio dolci e un po’ di movimento. Basterà?
Sopravvissuti
alle feste
Anno nuovo vita nuova? Sì, soprattutto se la vita è una parte del corpo. Quella parte che svela la nostra sensibilità ai piaceri della tavola e che dopo le feste natalizie fa a pugni con i fori della cintura. E allora anno nuovo problema vecchio: come fare per migliorare il proprio aspetto e perdere quei chili di troppo accumulati tra Natale e l’Epifania?
La risposta è ardua per molti, semplice invece per il nutrizionista Giorgio Calabrese, il quale alla domanda “cosa fare per dimagrire dopo le abbuffate?”, preferisce rispondere dicendo cosa è meglio non fare. Cioè il digiuno. Guai ad astenersi dal cibo. “La logica del digiuno è sbagliatissima. Ma è anche la strada che molti intraprendono per cercare di perdere quei chili di troppo presi durante le festività. Digiunare è un errore ed è anche nocivo. Per tornare in forma nel modo più corretto bisogna mangiare. Ma con grande attenzione: bisogna dunque mangiare meglio, meno e con una adeguata frequenza”. Avvertenze che solo pochi seguono, pensando che il modo migliore per dimagrire dopo essersi ingozzati nei giorni di festa sia quello di ignorare il cibo. E invece no. Al contrario bisogna mangiare spesso, ma poco. Una filosofia del benessere che si traduce con l’espressione: dieta equilibrata.
“L’ideale? Cinque piccoli pasti al giorno”, secondo Calabrese. “Si comincia appena svegli con una discreta colazione: latte scremato, va bene anche con caffé e una fetta biscottata con un filo di marmellata e miele”. Ma non finisce qui. Nel corso della mattina bisogna tornare in cucina o al bar, se si vuole, per una spremuta d’arancia. “Ma attenzione: se ne beva un bel bicchiere rigorosamente senza zucchero”. Archiviate le prime ore del giorno, bisogna fare i conti col resto della giornata e col nostro appetito. La guerra ai chili di troppo si combatte anche all’ora di pranzo. “Consiglio 50 grammi di pasta con lenticchie – continua il professore Calabrese – oppure riso con piselli. Per concludere il pasto due arance e un caffè. È ammessa l’acqua durante il pranzo”.
Nel corso del pomeriggio uno spuntino con tè caldo e due biscotti senza grassi o una fetta biscottata integrale. E infine la sera: “A cena va bene pesce o carne (indifferente se bianca o rossa, ndr), in alternativa, ma solo in alternativa, un piatto a base di formaggi. L’importante è accompagnare i piatti con molta verdura ed evitare la frutta che invece va mangiata durante il pranzo. I dolci, ovviamente, meglio dimenticarli”.
Tutto qui? Non proprio. Se alla dieta equilibrata si aggiunge una buona dose di movimento il risultato è assicurato. “Basta evitare gli ascensori e sostituirli con le scale, oppure dedicarsi ogni giorno ad una passeggiata di mezz’ora a ritmo costante”. Seguire le istruzioni, sia alla voce “dieta equlibrata” che a quella “movimento”, secondo Giorgio Calabrese vuol dire perdere almeno un paio di chili in quindici giorni. E la vita ringrazia.
Gaetano La Mantia
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