LA PROVOCAZIONE
Il presidente del corso di laurea di viticoltura ed enologia di Marsala: “Come possono studiare enologia se non degustano? La colpa? I prezzi troppo alti delle bottiglie”
“I giovani allievi del vino
bevono poco”
di Giancarlo Moschetti *
Non si può ‘studiare’ il vino ed il suo mondo se non lo si ‘beve’. E’ la pecca dei giovani allievi del corso di laurea di viticoltura ed enologia di Marsala.
I giovani ‘bevono’ poco e questo va a discapito della loro preparazione. Ciò a cui mi riferisco è quel bere culturale che permette di distinguere un vino buono da uno meno, di capire le differenze tra le diverse uve, di dare spazio alla propria creatività nel momento in cui si vorrà dare vita ad un nuovo prodotto. Una pecca della quale non sono sempre colpevoli i giovani. I grandi vini, che a mio parere devono essere gustati, costano alcune decine di euro. Una spesa che ovviamente uno studente non può affrontare. Da qui sarebbe necessario l’impegno di associazioni, come l’Ais, l’associazione italiana sommeliers, per creare dei corsi extracurriculari durante i quali far gustare i prodotti finiti italiani ed esteri, eccellenze e non. E’ questo che manca all’interno del percorso di studi in enologia.
Di recente organizziamo di nostra sponte delle verticali di Barolo, Sangiovese ad esempio, e la risposta degli studenti è molto positiva. Lo è stata anche nel contesto della degustazione di ottanta vini difettati. Una degustazione nella quale ci ha guidati l’enologo Vincenzo Mercurio. Esperienze importanti e formative della quale l’Università non può farsi carico ma di certo associazioni vicine al mondo del vino potrebbero fornire un valido aiuto nell’ottica della formazione dei nostri futuri enologi.
* presidente del corso di laurea di viticoltura ed enologia di Marsala
Testo raccolto da Sandra Pizzurro