Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 151 del 04/02/2010

L’INIZIATIVA Enoturismo, una scommessa siciliana

09 Febbraio 2010
enoturismo enoturismo

L’INIZIATIVA

Al via un corso promosso dall’Istituto regionale Vite e Vino e dall’Associazione italiana sommeliers. Tipicità, cultura e storia per rilanciare il comparto

Enoturismo,
una scommessa
siciliana

Enoesperti accompagnatori turistici sulla linea di partenza. Lunedì 8 febbraio ha avuto inizio il corso di Enoturismo organizzato dall’Istituto Regionale della Vite e del Vino in collaborazione con l’Ais (Associazione Italiana Sommelier) di Palermo.


Durante la conferenza stampa è stato reso noto un  importante dato relativo al turismo in Sicilia, circa il 40% degli stranieri arriva per l’enogastronomia. “Ecco perché bisogna unire gli operatori del settore, i tour operator, gli albergatori ed i ristoratori in un’unica operazione che possa soddisfare al meglio il turista” ha commentato Leonardo Agueci, presidente dell’Irvv, “E’ necessario però conoscere in prima persona e poi far conoscere agli altri le risorse del nostro territorio”.
Il turista va accompagnato a visitare la Sicilia del patrimonio artistico così come del patrimonio enogastronomico, dunque, che rappresenta già una grande ricchezza poco valorizzata nel settore turistico. Dario Cartabellotta, direttore dell’Irvv, ha sottolineato l’importanza del valore culturale, organolettico ed emozionale del vino siciliano, un prodotto unico, frutto di un territorio molto differente da zona a zona. L’Etna, ad esempio, presenta 44 tipi di suolo differenti, mentre tutta la Sicilia, è l’unica regione al mondo a vinificare per quattro mesi, da agosto a novembre.
Tipicità, cultura ma soprattutto storia, un elemento che caratterizza le vigne siciliane rispetto alla maggior parte delle zone del mondo. Lo ha sottolineato il giornalista enogastronomico Fabio Piccoli,“La storia e la cultura del vino in Sicilia sono antichissime, sin dai tempi dei greci. Non esistono realtà simili in nessuna zona del mondo, ecco perché dobbiamo considerarlo un valore aggiunto” ha spiegato Piccoli, “Il vero problema sta nell’organizzarsi, nel fare sistema, nel coinvolgere tutti gli anelli della catena turistica per dare eccellenza e professionalità. Il vino unito al territorio genera turismo, il turismo fa girare l’economia”.
Che i siciliani si riapproprino del proprio territorio allora, attraverso un approccio conoscitivo per raccontarlo agli altri, sfruttando realtà già esistenti, come le 11 strade del vino siciliane e coinvolgendone di nuove.
Accoglienza non significa solo ospitare, ma anche trasmettere conoscenze e culture di un territorio, che è già baciato dalla fortuna per bellezze paesaggistiche e clima.

Laura Di Trapani