LA CURIOSITÀ
In un libro il racconto di Gianfranco Cammarata, titolare dell’enoteca Cana di Palermo, che ha percorso 3.300 chilometri in moto in giro per le cantine siciliane. Tra le tappe pure l’Etna
Diario
di un tour del vino
in Vespa
Per raccontare cosa c’è dentro un bicchiere di vino a volte non basta conoscerne tecniche e segreti. Per sapere esattamente cosa contenga un calice di rosso o bianco è necessario vedere da vicino la passione, la fatica, la costanza che ogni singolo produttore mette nel produrre le “sue creature”.
È nato così, proprio per toccare con mano la produzione isolana, “In vespa tra i filari”, un viaggio di 3.300 chilometri nella Sicilia dei vigneti. A compierlo, Gianfranco Cammarata, giovane proprietario dell’enoteca Cana in via Alloro, che ha tracciato una sorta di diario di questo viaggio a bordo della sua vespa, presentato la scorsa settimana da Feltrinelli insieme con un video realizzato da Ruggero Di Maggio, che lo ha seguito nelle sue visite in alcune delle cantine.
“L’idea di questo viaggio – racconta Cammarata – è nata dalla voglia di raccontare ai miei clienti le persone, il lavoro, la passione che c’è dentro ad ogni bicchiere di vino. Il viaggio è stato talmente entusiasmante che ho percorso il doppio dei 1.500 chilometri previsti”.
Trenta giorni, dal 4 luglio al 4 agosto della scorsa estate, dedicati a conoscere, osservare, chiacchierare amabilmente con proprietari, enologi, esperti di una sessantina di cantine, per lo più di piccole dimensioni, “selezionate – precisa Cammarata – seguendo il gusto e l’originalità della produzione. Ho visitato anche qualche grande cantina, ma solo quelle che hanno “un nome” per cultura e tradizione e che hanno contribuito, in qualche modo, al rilancio della Sicilia del vino”.
“È stato un viaggio entusiasmante, che ogni appassionato di vino dovrebbe fare – continua Cammarata – che mi ha fatto scoprire, in primo luogo, che la Sicilia del vino è giovane. Ci sono tanti piccoli giovani produttori che lavorano con passione e sacrifici. E che ci sono zone di produzione, tipo l’Etna o Pantelleria che, dal punto di vista paesaggistico, con le piante che crescono selvagge, lasciano davvero senza fiato”. Un’esperienza che ha portato anche alla riduzione della carta dei vini nell’enoteca di Gianfranco, che ha deciso di eliminare quasi tutti i vini delle grandi cantine tra quelli che è possibile degustare nel suo locale. Un riconoscimento all’impegno, al sacrificio, oltre che, naturalmente alla qualità dei vini dei piccoli produttori.
Ogni singola cantina visitata è raccontata in questo diario di viaggio con entusiasmo e umanità. E quattro tra quelle visitate, sono state filmate in una sorta di documentario di viaggio che, in 25 minuti, racconta alcune tra le produzioni più particolari. “Si tratta di un progetto pilota – spiega Ruggero Di Maggio della Mon Amour Film – che avrà un seguito. La prossima tappa sarà un viaggio in vespa nel Piemonte del vino per raccontare, attraverso anche la testimonianza di artisti locali, altre strade del vino”.
Clara Minissale