Le due anime della Docg
Forse non tutti sanno che di Cerasuolo di Vittoria se ne possono trovare due tipi. Entrambi possono vantare la Docg ciò che li differenzia è l’invecchiamento, oltre alla zona di produzione. Il Cerasuolo Classico segue le regole del primo disciplinare che risale al 1973 e va affinato per diciotto mesi dunque, come si legge nello stesso disciplinare: “L’immissione al consumo non potrà avvenire prima del 31 marzo del secondo anno successivo alla vendemmia”. Per il Cerasuolo “normale” basteranno otto mesi di invecchiamento: “Deve essere immesso al consumo non prima del primo giugno dell’anno successivo alla vendemmia”. Sempre al documento del ’73 si deve far riferimento per individuare le zone di produzione del Classico, ovvero nei territori di: Acate, Comiso, Vittoria, Chiaramonte Gulfi.
Con riferimento al disciplinare differenti sono anche le caratteristiche dei due Cerasuoli. L’uno (“normale”) avrà colore da rosso ciliegia a violaceo; odore: da floreale a fruttato; sapore: secco, pieno, morbido, armonico; una gradazione minima di tredici gradi; un’acidità minima di 5g/l. Il Cerasuolo di Vittoria Classico dovrà mostrarsi rosso ciliegia tendente al granato al colore; con profumi di ciliegia, che nei vini invecchiati può tendere anche a note sensoriali di prugna secca, cioccolato, cuoio, tabacco; un sapore: secco, pieno, morbido, armonico; stessa gradazione alcolica e acidità del fratello.
Il Cerasuolo dovrà contenere fra il 50 e il 70 per cento di Nero d’Avola e dal 30 al 50 percento di Frappato. I vigneti iscritti alla Docg, nel 2008, hanno coperto una superficie totale di 350 ettari sulle tre province di Ragusa, Catania e Caltanissetta.
C.d.G.