LA GAFFE
Quando il cibo incontra la politica. L’esponente israeliano sorpreso in un ristorante ad una cena non kosher. E scoppia la polemica per un piatto di ostriche
Le ostriche
di Netanyahu
Attenzione a quei molluschi. La religione è un fatto serio. Però esagerare non fa mai bene. Lo sa Benjamin (Bibi) Netanyahu sorpreso qualche sera fa in compagnia della moglie a sgusciare un gamberetto in un ristorante di Gerusalemme.
Netanyahu, appena uscito in parità dalle politiche in Israele in cui è testa a testa con Tzipi Livni, ha mangiato cibo non kosher, così come impone la religione ebraica. Una tavola imbandita da frutti di mare, ostriche e calamari va contro le regole dei rabbini i quali non l’hanno presa bene. Il clamore destato da questa vicenda ha costretto l’esponente politico del Likud a lasciare il locale in cui stava cenando da un’uscita secondaria, neanche fosse stato trovato in compagnie ambigue. Con tanto di fotografi che tentavano lo scatto con Bibi fra le mani una chela, le polemiche degli avversari, le accuse da parte dei compagni di partito, le scuse internazionali di un portavoce: non erano animali invertebrati dunque impuri bensì pesci con pinne e squame, concessi invece dall’ortodossia ebraica.
Va bene lo scivolone, va bene la curiosità e siamo sicuri anche che le tradizioni gastronomiche abbiano il loro peso ma siamo certi che la politica israeliana non abbia proprio nulla di meglio a cui pensare se non le ostriche di Netanyahu?
M. V.