L’EVENTO
A Taormina tre giorni dedicati al congresso dei Jeunes restaurateurs d’Europe. E dalla Fipe arriva l’invito a unirsi e costituire un fronte compatto contro la burocrazia
Giovani (e bravi)
chef crescono
Un posto da favola, un cibo indimenticabile, un clima unico hanno fatto da cornice al congresso nazionale dei Jeunes restaurateurs d’Europe (Jre), che si sono dati appuntamento a Taormina dal 3 al 5 febbraio.
A far da cornice all’incontro che ha visto una novantina di chef a rappresentare il meglio della ristorazione italiana, l’hotel San Domenico dalle cui terrazze è possibile ammirare contemporaneamente la costa ionica a strapiombo, così come la cima innevata dell’Etna fumante e affascinante. Tre giorni in cui i giovani cuochi si sono confrontati, basta dare un’occhiata ai nomi degli autori che hanno firmato due cene: Ciccio Sultano del Ristorante Duomo di Ragusa Ibla (delegato siciliano dei Jre e organizzatore della manifestazione); Pietro D’Agostino della Capinera (Taormina); Pino Cuttaia, La Madia (Licata); Marco Baglieri, Trattoria del Crocifisso (Noto); Giuseppe Gugliotta, Ristorante Pomodoro (Scicli); Massimo Mantarro, chef del neo-stellato Principe Cerami del San Domenico di Taormina; Gaetano Trovato di Arnolfo (Siena); e infine i dolci di Corrado Assenza del Caffè Sicilia (Noto).
L’associazione dei Jeunes restaurateurs d’Europe ha per scopo l’amicizia e la collaborazione fra giovani cuochi-ristoratori professionisti, nonché il rispetto, l’interpretazione e la divulgazione della tradizione culinaria del proprio paese. Ed è con questi obiettivi e in questa atmosfera che si è svolto l’evento, al quale hanno partecipato anche le famiglie degli chef, con il sostegno e il patrocinio dell’assessorato al Turismo della Regione Sicilia, della Provincia di Messina, e gli sponsor San Domenico Palace Hotel, Planeta, Tenuta Sette Ponti, Benanti, Feudo Maccari. L’associazione dei Giovani ristoratori europei, rappresenta una delle realtà più rappresentative del mondo dell’alta ristorazione, i cui soci hanno un’età compresa fra i 24 ed i 45 anni, lavorano in un ristorante di proprietà e per essere associati devono impegnarsi per crescere, confrontarsi e migliorarsi costantemente. “Il congresso nazionale rappresenta il momento annuale e fondante di condivisione, di scambio e di apertura per un’associazione che pone come valori l’amicizia ed il rispetto al pari della professionalità”, ha spiegato Marco Bistarelli, presidente Jre Italia.
Punto centrale e di confronto della tre-giorni, è stato il convegno di lunedì 4 febbraio sulle “Stategie di promozione e tutela dell’alta ristorazione italiana”, condotto da Gioacchino Bonsignore, al quale è intervenuto, tra gli altri Edi Sommariva (segretario generale della Fipe), oltre a giornalisti e critici enogastronomici in arrivo da tutta Italia. E proprio Sommariva ha chiesto agli esponenti dell’alta ristorazione italiana di tracciare la strada per “fare sistema”: unirsi e costituire un fronte compatto contro burocrazia e le difficoltà economiche del nostro Paese.
Marco Volpe