L’AZIENDA
Un bianco fascinoso e il debutto felice di una vigneron nelle campagne di Piana degli Albanesi. Ecco il Pyrama ’09
Sorpresa Catarratto
Evitate di snobbare il Catarratto. Perché è un vitigno che può sorprendere. A certe condizioni, ovviamente.
E tra l’altro stiamo parlando dell’uva più diffusa nel territorio siciliano. Per me che in questa fase sono ”bianchista” – ovvero amo i bianchi forse perché farne di buoni è difficile – questo Pyrama è una delle sorprese più intriganti di un 2010 giunto ormai al termine. Elegante e sorprendentemente minerale, frutta a polpa bianca, bella beva e soprattutto note di pietra focaia che lo rendono davvero intrigante e raro. C’entra il territorio? Noi ne siamo convinti. Il vino è prodotto in una zona che non è nuova alla viticoltura ma di cui secondo me se ne sconoscono le grandi potenzialità. Siamo nelle campagne di Piana degli Albanesi, a pochi chilometri da Palermo, a 700 metri sul livello del mare dove le escursioni termiche si fanno sentire. Eccome. Due ettari di vigneto e metodi di coltivazione biologica. Catarratto, solo quello. E poi questo vino, annata 2009 e soltanto duemila bottiglie, 12 euro il costo in enoteca. Renata Colomba, insegnante di lettere che ha fatto da trait d’union con altri amici per cimentarsi in quest’avventura si è avvalsa per l’annata 2009 dell’aiuto di due vigneron ormai famosi tra gli amanti del biodinamico, come Manfredi e Francesco Guccione. L’esordio è felice. Ma credo che col Pyrama siamo solo all’inizio. Piccolo consiglio per i bianchisti amanti delle chicche: cercatelo.
F. C.