CONSUMI
Iniziativa lanciata a Roma dalla Federpesca che ha dato vita al primo network della ristorazione per accorciare la filiera: un menu completo a 20 euro
Pesce fresco
a basso costo
Mangiare in città pesce fresco e garantito dai pescatori a 20 euro, dall’antipasto al dolce vino compreso.
È l’iniziativa lanciata a Roma dalla Federpesca che ha dato vita al primo network della ristorazione per accorciare quella filiera che erode redditività a chi va in mare e toglie troppo spesso il piacere di gustare un buon pesce.
«La pesca italiana» è il nome del circuito «di qualità e non low cost» tiene a precisare la federazione confindustriale, pronto a debuttare in grandi città del Centro-Nord, a partire da Roma e Milano. Sono banditi prodotti di importazione a favore di specie nostrane, dalle pi comuni a quelle meno conosciute; il tutto improntato nella semplicità di locali gestiti direttamente da chi il pesce lo produce, soprattutto dalle nuove generazioni, figli e nipoti di pescatori, più interessati al ‘lavorare’ il pesce dietro al banco di un ristorante che ad andare per mare.
«È un modo per diversificare un’attività che rischia di sgretolarsi, mantenendo allo stesso tempo la cultura del mare che connota il nostro Paese», spiega il direttore generale di Federpesca, Luigi Giannini, che da diverso tempo pensava a questa iniziativa per contrastare la crisi in cui vive ormai da tempo il settore. Una rete che avrà vantaggi per il pescatore, il quale potrà valorizzare il proprio prodotto evitando pesanti passaggi di filiera (la differenza tra il prezzo alla produzione e al consumo, precisa Giannini, è di 2 a 20 volte); ma anche per il consumatore, visto che una famiglia di 4 persone per poter mangiare pesce al ristorante deve mettere in conto tra i 250 e i 300 euro. «Il nostro network non è un’alternativa alla ristorazione tradizionale – conclude Giannini – è uno spazio in più, semplice ed informale per incrementare i consumi di pesce che troppo spesso vengono tagliati per questione di budget».
C.d.G.