Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 195 del 09/12/2010

IL BANDO Tutti per uno, uno per 12

09 Dicembre 2010
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IL BANDO

Una dozzina di cantine sociali riunite: l’idea di accorpamento più ambiziosa in Sicilia riguarda la provincia di Trapani. Ecco tutti i progetti presentati alla Regione

Tutti per uno, uno per 12

Dodici cantine in una. Ecco il progetto certamente più ambizioso fra i cinque presentati agli uffici dell’assessorato siciliano alle Risorse agricole e alimentari per l’adesione al bando della Regione che offre finanziamenti per la riorganizzazione del sistema delle cooperative vitivinicole dell’Isola.


Cantine trapanesi riunite ha infatti proposto un progetto di accorpamento di una dozzina di cantine della provincia per raggiungere due importanti obiettivi: da un lato la riduzione dei costi  aziendali di gestione, dall’altro l’aumento della produttività e della competitività dell’azienda stessa. Secondo il progetto presentato dalla Ctr il nuovo consorzio avrà la possibilità di chiedere il ribasso dei prezzi di consumi aziendali come l’energia elettrica o di prodotti enologici come bottiglie o tappi contando proprio sul volume dei servizi richiesti. L’unione fra le cantine, inoltre, consentirà anche l’aumento
della produttività che potrebbe arrivare fino a 10 milioni di bottiglie all’anno.
Altri due progetti riguardano, invece, altrettante fusioni. In particolare le cantine Ermes Società Cooperativa di Santa Ninfa della Valle del Belice aggiunge ai suoi più di mille soci anche quelli della cooperativa agricola Aquila mentre la Cantina Sociale Colomba Bianca una fra le più grandi strutture di trasformazione delle uve della provincia di Trapani ingloba la cantina Torretta di Salemi. “Si tratta di un progetto al quale – ha dichiarato Dino Taschetta, presidente di Colomba bianca – tengo a precisare, lavoravamo già da tempo in azienda, ancora prima cioè che fosse pubblicato il bando della Regione siciliana per la riorganizzazione del sistema delle cooperative vitivinicole”.
Gli ultimi due progetti, infine, riguardano le cantine Settesoli di Menfi e Paolini di Marsala. In questi ultimi due casi non si tratta di progetti di accorpamento o fusione perché le cantine da sole raggiungono i parametri di estensione geografica. Le aziende, com’era previsto dal bando regionale, hanno invece presentato buoni piani di miglioramento della loro efficienza aziendale, della qualità del prodotto e che  puntino all’incremento della quota di vino confezionato anche attraverso un preciso piano marketing. Il finanziamento regionale stanzia fino ad un massimo di 500 mila euro a
cantina per garantire il reddito al viticoltore, ridurre i costi di produzione in vigna e in cantina, valorizzare e rendere competitivo il vino base ed aumentare la quota di vendita dei vini di qualità e dei vini prodotti con uve coltivate con metodo biologico.

Piera Zagone