I NOSTRI CONSIGLI
Dieci etichette da abbinare al panettone, al pandoro o alla fine dei banchetti natalizi, ecco le scelta e il costo in enoteca
I vini delle feste
Chiudere in dolcezza, senza errori o sbavature, è il giusto coronamento di una cena. La ciliegina sulla torta. Senza questo, o presentando un vino mediocre, si corre il rischio di rovinare tutto e – giacché è l’ultima sensazione – di lasciare un brutto ricordo laddove invece tutto il resto era di gran classe.
Durante il periodo delle feste, tra panettoni, pandori, biscotti e “buccellati”, proporre il vino giusto è segno di attenzione e cura del dettaglio. La regola generale, la migliore, è che sui dolci debba essere scelto un vino dolce, un cosiddetto “abbinamento per concordanza”.
La scelta del vino dipende ovviamente dal tipo di dolce. Al panettone si può abbinare, ad esempio, uno spumante ottenuto con uve aromatiche come il Moscato d’Asti. Oppure, puntando sulla concentrazione dei profumi, un vino passito o un muffato, ottenuti da uve vendemmiate “tardivamente”. L’importante è, in sintesi, utilizzare vini che abbiano un residuo zuccherino in grado di trovare la concordanza sul “dolce” del dolce. Uno Champagne Brut non va abbinato ad un dessert zuccherato, perché sarebbe causa della rottura di ogni armonia.
Di seguito una selezione di 10 proposte “dolci” tra le più interessanti del panorama enologico italiano.
DOC Passito di Pantelleria 2007 – Abraxas
Un Passito di Pantelleria inconfondibile. È prodotto con uve provenienti da una splendida vigna a cavallo delle contrade Scirafi e Bukkuram, a Pantelleria, appassite al sole in stenditoi realizzati più di cento anni fa, ristabiliti e ristrutturati modernamente con coperture di tende olona e gestite con supporto elettronico. Il colore è giallo oro carico con lievi riflessi aranciati. Il naso è compatto e pungente di fichi, datteri, mandorle tostate e noci. Folate di brezza marina. In bocca è cremoso, lento, di potente e calda struttura. Concentrato. Un alfiere della enologia isolana. € 39
DOC Passito di Pantelleria, Bukkuram 2006 – Marco De Bartoli
Bukkuram, dall’arabo “padre della vigna”, è il nome dato dagli arabi per indicare una delle migliori zone di Pantelleria per coltivare l’uva Zibibbo. Questo Passito è tra gli esempi più chiari delle potenzialità di quest’isola vulcanica nel mezzo del Mediterraneo. L’appassimento dura 4 settimane circa, sotto il cocente sole di agosto. Le uve si fanno poi macerare e fermentare fino a dicembre. A fermentazione completa, si raggiunge una naturale gradazione alcolica di 14° ed una gradazione zuccherina di circa 14°. L’invecchiamento avviene in piccoli carati di rovere da 225 litri per almeno 2 anni. Dal colore ambrato carico con riflessi aranciati, al naso risaltano profumi di confettura d’albicocca e fichi, note balsamiche ed erbe di macchia mediterranea. Al palato è grasso, pieno e dolce, ciononostante elegante e persistente. € 45
DOC Malvasia delle Lipari Selezione Carlo Hauner 2006 – Hauner
Uno dei migliori vini di Salina non poteva che portare il nome del suo (ri)scopritore: la Malvasia delle Lipari Passito Carlo Hauner 2006 racchiude in sé tutto il calore e la nobile eleganza mediterranea del terroir vulcanico dell’isola: dal colore dorato carico acceso da riflessi ambrati, è quasi abbacinante per intensità e complessità aromatica, con note nettissime di buccia d’arancia e frutti tropicali canditi, erbe medicinali e spezie; in bocca dolcezza, acidità e calore si fondono in una tessitura di grande sensualità; il finale è quasi interminabile. € 30
DOC Moscato di Noto 2008 – Planeta
Quello del Moscato di Noto, oggi Passito, è uno dei progetti di recupero di vitigni e vini autoctoni più interessanti di Planeta. Quasi del tutto scomparso dal territorio di origine, questo vitigno della famiglia dei moscati bianchi, è stato vinificato con spirito moderno eppure aderente allo stile originario. Dal colore giallo oro chiaro, annuncia al naso albicocche disidratate, mango, buccia di arancia, nespole, datteri, crema di pistacchi e vaniglia. In bocca scorre voluttuosamente mostrando un’insolita vena acida. Elegante e personale il finale. € 24
DOC Marsala Superiore Riserva – Ambra Semisecco, Donna Franca – Florio
Donna Franca è un Marsala Riserva Superiore (uve grillo 100%) di non meno di 15 anni, invecchiato in fusti di rovere da 300 litri ed ulteriormente affinato per 6 mesi in bottiglia. I vigneti sono allevati ad alberello, con una densità di almeno 5.000 ceppi per ettaro. La vendemmia è manuale e avviene solitamente a metà settembre. E’ un Marsala della “Riserva Aegusa”, una riserva che raccoglie i migliori Marsala di Florio a partire dal fine ‘800. E’ di colore giallo ambra intenso. Grande naso per complessità e intensità, con nette note di dattero e albicocca secca integrate a sfumature boisée e speziate; in bocca è elegante, vellutato, un caldo abbraccio di sensazioni morbide di canditi e vaniglia, il finale è lungo e pulitissimo. € 25
DOC Piemonte, Moscato d’Autunno 2008 – Saracco
Per molti potrebbe essere un felice ricordo. Bistrattato e dimenticato, soprattutto negli ultimi 10 anni, il Moscato d’Asti è una pietra miliare dell’enologia piemontese ed italiana tutta. Questo Moscato è una delle sue versioni più chiare e intriganti. Nasce da uve Moscato Bianco coltivate nei vigneti di Castiglion Tinella. La fermentazione avviene in autoclave, dove parte degli zuccheri naturali non vengono completamente fermentati, lasciando quindi un buon residuo zuccherino e sfruttando al contempo l’anidride carbonica prodotta per rendere il vino frizzante. Il colore è giallo paglierino con note verdoline. Il profumo è una fragrante esplosione di fiori e frutta fresca. Limoni, fiori di zagara e glicine, pesca, pere e susine, con lievi accenni marini. In bocca evidenzia un’eccellente armonia tra freschezza e zuccheri. Lunghissima persistenza. € 12
IGT Maremma Toscana, Aleatico 2004 – Massa Vecchia
La fattoria Massa Vecchia, nata nel 1986 per merito di Fabrizio Niccolaini, siamo presso Massa Marittima in provincia di Grosseto, si estende per 28 ettari, di cui 5 coltivati a vigneto. Dal 1993 l’azienda è certificata dal Consorzio Controllo Produzioni Biologiche. La vendemmia dell’aleatico è manuale e si svolge a “Querciola” tra Ottobre e Novembre. Le uve appassiscono “sui fili” per 2 mesi circa. E’ un vino rosso dolce e fruttato, dal fascino rustico, e dagli oltre 200 gr. di zucchero residuo. Gioca brillantemente le sue sensazioni tra ricchezza e spontaneità, nei profumi, nella beva, senza stancare mai. Matura per oltre 5 anni in piccoli carati di rovere, poi per ulteriori 6 mesi in bottiglia. € 40
DOC Alto Adige, Moscato Giallo Baronesse Baron Salvadori Passito 2007 – Nals Magreid
A Nalles abbondano i vigneti, i frutteti ed i roseti, infatti è anche conosciuto come il paese delle rose. I vigneti del moscato giallo si trovano fra i 200 e i 900 metri di altezza, in un vasto territorio che si distende da Nalles a Nord fino a Magrè a Sud, su colline soleggiate, calcaree e sabbiose. I grappoli vengono fatti essiccare per quattro mesi. Il vino è così caratterizzato da un’infinita complessità di aromi di frutta secca, albicocche, miele e mele cotogne, rimarcati dal clima freddo altoatesino. Lunghissima la persistenza aromatica. € 40
DOC Alto Adige, Gewürtztraminer Terminum Vendemmia Tardiva 2007 – Tramin
Termeno sulla strada del vino (in tedesco Tramin an der Weinstraße) è un comune di 3.000 anime a qualche chilometro da Bolzano. Termeno è il paese natale del Traminer Aromatico o, sempre in tedesco, Gewürtztraminer. Il Gewürtztraminer Terminum Vendemmia Tardiva è un vino che ha messo d’accordo la quasi totalità della stampa di settore, segnalandolo come uno tra i vini più buobi della penisola. Di colore oro con riflessi ambra, al naso manifesta immediatamente la poderosa esuberanza del vitigno aromatico. Ananas, maracuja, mango, e poi albicocca, sono esaltati dalla concentrazione dovuta alla vendemmia tardiva, avvertibili nel miele, cannella e caramello. In bocca è spesso e dolce, fitto in trama.
IGT Umbria, Muffato della Sala 2006 – Castello della Sala/Antinori
La tenuta, acquistata nel 1940 dal Marchese Niccolò Antinori per ampliare l’offerta di rossi toscani con vini bianchi, comprende il Castello della Sala e 29 fattorie con 483 ettari di campi e boschi. Il vino più famoso della Tenuta è il Cervaro della Sala, un vino ottenuto da uve Chardonnay e Grechetto, che per il notevole interesse non escludiamo di approfondire separatamente. Il Muffato della Sala è prodotto con uve botritizzate, vendemmiate i primi di novembre, le quali infondono al vino armonia, rotondità, carattere. Le uve sono sauvignon blanc, grechetto, con piccole quote di traminer e riesling. È di colore giallo dorato con sentori di albicocca, miele e muschio. E’ un vino rotondo e strutturato. € 30
Francesco Pensovecchio