LA DEGUSTAZIONE
A Palermo in passerella quattro vini dell’Oltrepò Pavese: sono stati abbinati a piatti della cucina siciliana tradizionale
Cruasè:
un po’ cru
e un po’ rosè
Si può annoverare fra le presentazioni in anteprima, a livello nazionale, la degustazione organizzata giovedì 26 novembre dalla sezione Ais di Palermo, dei vini della denominazione Cruasè, prodotto simbolo dell’Oltrepò Pavese, che indica vini rosé naturali Docg, da uve Pinot nero, ottenuti attraverso il metodo classico.
A rappresentare la denominazione sono intervenuti il presidente del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, nonché produttore, Paolo Massone e l’enologo Fabrizio Maria Marzi che ha condotto, come al solito in maniera brillante, la degustazione dei vini, alla loro prima uscita, di quattro diverse aziende del consorzio.
L’evento, che ha preso forma durante l’ultima edizione del Vinitaly e si è potuto realizzare grazie all’accordo fra la sezione Ais di Palermo e il Consorzio di Tutela dell’Oltrepò Pavese, è stato presentato dalla delegata Ais di Palermo, Francesca Tamburello, e si è svolto nella elegante location del ristorante Tina Pica di via Meli.
I quattro vini, in abbinamento a piatti della cucina tradizionale siciliana, hanno riaffermato la possibilità di abbinare prodotti di territori tanto differenti, in un connubio risultato interessante ed intrigante al tempo stesso.
Nell’ordine, i vini degustati sono stati il Cruasè Giorgi 18 mesi, dell’omonima azienda; il Cruasè Paolo Massone Brut 24 mesi di Bellaria; il Monteceresino Cruasè Brut 30 mesi di Travaglino e, infine, il Monsaltus Cruasè Brut 36 mesi di Marchesi di Montalto.
I quattro vini, caratterizzati da tempi differenti di permanenza sui lieviti che secondo il disciplinare non deve essere inferiore a 18 mesi, erano caratterizzati tutti da un bel colore cerasuolo, in varie sfumature più o meno intense. Al naso, tranne il primo, si sono presentati con un bouquet complesso ed accattivante, mentre in bocca – escluso l’ultimo più armonico forse per la permanenza più lunga sui lieviti – sono risultati ancora non perfettamente equilibrati, circostanza dovuta sicuramente al recente imbottigliamento. «Il progetto vini Cruasè, parola nata dall’incontro fra cru e rosè, nato nel 2007 ha l’obiettivo di legare un territorio – l’Oltrepò Pavese – ad un vitigno particolare, il Pinot nero, alla produzione di vini ottenuti secondo il metodo classico – spiega il presidente del Consorzio – per ottenere degli spumanti naturalmente rosè. In atto, per questa produzione, sono disponibili 3000 ettari di vigneti, distribuiti fra 24 produttori. Ma il progetto è ambizioso e i consensi fin qui ottenuti ci incoraggiano a proseguire, facendoci capire che questa è la strada giusta».
Annalisa Sagona