“Io, vigneron siciliano”
Massimo Padova (nella foto) è uno dei pochissimi “vigneron” che sarà a Montecatini Terme alla kermesse di Slow Food sui piccoli produttori. Lui è titolare di Riofavara, mini cantina di Ispica, in provincia di Ragusa, settantamila bottiglie, cinque etichette in tutto, tra cui, secondo noi, spicca un Moscato di Noto dal nome Notissimo che secondo noi è molto buono.
Lo raggiungiamo telefonicamente in azienda mentre sta per partire.
Perché hai deciso di partecipare?
“Perché è un punto di incontro che ci consente di valutare i tanti modi di produrre il vino senza perdere di vista il rispetto del territorio e l’etica del produttore. E poi una volta tanto non sentiremo parlare di grandi aziende, di quelli che fanno la massa critica, finalmente tocca a noi piccoli”.
Quali sono i problemi di un “vigneron” siciliano?
“La poca visibilità sul mercato. Ad esempio Riofavara è più conosciuta all’estero che in Sicilia”.
La colpa è un po’ vostra. Ne sei consapevole?
“Sì è vero. Ma essendo piccoli non abbiamo tante possibilità economiche. L’unione farebbe la forza e spero che in Sicilia ci sia la forza di stare insieme”.
Ti senti comunque un “vigneron”?
“Sì, perché seguo tutto io e non delego nulla. E poi perché nel codice genetico da tre generazioni abbiamo questo mestiere”.
Cosa ti aspetti da “Vigneron d’Europe”?
“La curiosità di incontrare tanti miei colleghi, il confronto fa sempre bene. C’è sempre da imparare”.
F.C.