I GIURATI/2
Delusione per questa seconda giornata al concorso mondiale di Bruxelles in svolgimento a Palermo da parte di Thierry Graudie, giurato al concorso, che ha trovato vini non all’altezza. Attesa invece per il turno dei vini siciliani: “Non vedo l’ora di valutarli, con loro la competizione si fa dura”
Il viticultore
della Fronsac:
“Rossi
un po’ deludenti”
Seconda sessione un po’ deludente per Thierry Graudie, viticultore della Fronsac. “I vini valutati ieri erano tutti di ottimo livello. Non sono stati all’altezza quelli degustati oggi”. I bianchi sarebbero quelli che sono piaciuti di più al produttore, ma anche le bollicine non sono state da meno.
Degustazione difficile invece per quanto riguarda la batteria dei rossi e al riguardo il produttore muove una critica alla sequenza stabilita nella degustazione. “Abbiamo avuto difficoltà, nel mio gruppo, nel valutare i rossi. I primi degustati erano tutti giovani, molto concentrati e strutturati, molto freschi e carichi di frutta. Cosa che ha compromesso il giudizio degli altri a seguire, i rossi della Borgogna, più eleganti e morbidi – spiega Graudie -. È stato invece per me facilissimo riconoscere i vini della mia regione. Li ho individuati immediatamente”. Bilancio comunque positivo che ha riservato anche non poche sorprese. “I vini macedoni mi hanno colpito. Davvero eccellenti”, ammette soddisfatto. Anche la China si è presentata con i suoi vini al banco del produttore francese ma senza incontrare il suo favore. Entusiasmo invece per la Catalunya degustata nella prima giornata. “I vini dell’area Priorat mi hanno davvero conquistato. I migliori fino ad ora che ho assaggiato. Non male anche quelli californiani e del Portogallo”. Grande attesa soprattutto per i vini siciliani. “Non vedo l’ora di valutarli, con loro la competizione si fa dura. E poi mi piacerebbe premiare quelli del mio amico Francesco Spadafora. Adoro i suoi vini”. Non solo la Sicilia del vino sarebbe nel cuore di Graudie che apprezza il carattere della gente e l’ospitalità. “Vengo sempre volentieri in Sicilia e a Palermo. Mi piace tutto di quest’isola, soprattutto le persone. Il loro carattere così aperto. Quando posso porto i miei bambini, anche loro se ne sono innamorati”. Alla sua terza edizione del concorso come giurato, il produttore ha anche apprezzato l’organizzazione e le risorse umane impiegate. “A Palermo ho trovato una macchina organizzativa perfetta, con personale altamente professionale”.
Manuela Laiacona