NUOVI SCENARI
Il paese iberico si sta avvicinando ai prodotti naturali in ritardo ma con decisione. E a Barcellona grande partecipazione al Salone dedicato a queste etichette
Vino,
la svolta spagnola
Seconda edizione del Salone dei vini naturali a Barcellona lo scorso 28 marzo nella suggestiva cornice del Convento di Sant Agustí, organizzato dall’associazione di produttori di vini naturali di Spagna, che un giovane francese, Benoît Valée, ha fondato di recente in città.
La Spagna si è mossa tardi nel settore dei vini naturali, ma lo ha fatto con decisione e passione, nonostante le difficoltà economiche che attraversa il paese che di certo non incentivano il consumo di prodotti di nicchia. Problemi economici globali e che però non frenano il rispetto per la terra e l’etica ecologica che sono la base dell’attività dei produttori di vini ecologici, qui e ovunque.
A tal proposito gli espositori si mostrano d’accordo nell’affermare che crisi o non crisi, i criteri di definizione di “vino naturale” si devono preservare da qualsiasi temporale finanziario possa scoppiare e senza mai cadere nella tentazione di abbassare i prezzi, a scapito della qualità e delle regole d’oro che definiscono il prodotto.
I vini proposti sono infatti quelli fermentati nei propri lieviti, molti dei quali senza l’uso di anidride solforosa e gli altri con livelli molto più bassi di quanto è invece abituale, vini che non sono stati sottoposti a nessuna correzione enologica o aromatizzazione artificiale, e che non sono stati filtrati o lo sono stati in modo molto soave. Elaborare un vino naturale è possibile farlo soltanto con un’uva sana ed equilibrata. Per questo motivo la maggior parte dei vini etichettati come naturali sono elaborati a partire da un’uva raccolta a mano, procedente da raccolte volutamente limitate e da un’agricoltura che rifiuta qualsiasi tipo di erbicida, prodotti fitosanitari o concimi di sintesi. L’onestà e la trasparenza sono quindi i valori principali dei produttori di vini naturali, e il rapporto instaurato con il cliente lo dimostra: le analisi chimiche dei vini sono a disposizione dei consumatori finali e la coerenza tra ciò che si trasmette e il vino prodotto è totale.
Grande maggioranza di presenza locale (con produttori della Terra Alta, Costers del Segre, Granada, Cordoba, Malaga), francese (Borgogna, Valle della Loira, Languedoc-Roussillon) e due uniche presenze italiane, Alessandra Bera “Bera Vittorio & Figli” dal Piemonte, e Giulio Armani “La Stoppa” e “Azienda Agricola Denavolo” (Emilia Romagna), per la prima volta in Spagna a presentare i loro prodotti e con molta curiosità per vedere la reazione del pubblico spagnolo che, munito di calice Spiegelau donato all’entrata con il ticket degustazione di 6 euro, durante la giornata si dimostrerà curioso e avido di informazioni.
Maria Grazia Massari