L’AZIENDA
Anna Maria Milazzo e la sorella Filippa dal 1996 producono artigianalmente il dolce sulle Madonie. “Abbiamo imparato da nostro padre che lo vendeva come ambulante”
Torroni per scelta
Tra i peccati di gola è senz’altro quello più dolce: un’anima di miele, un corpo morbido o croccante, ma sempre arricchito con frutta secca o, nei casi “estremi”, con cioccolato. Un’arte antica quella di creare questa delizia che Anna Maria Milazzo e la sorella Filippa, titolari del Torronificio delle Madonie, ad Alimena, hanno imparato dal padre.
“Circa sessant’anni fa – racconta Anna Maria – aveva iniziato a produrre torrone, ma come ambulante. Con mia sorella, nel 1996, abbiamo deciso di aprire la nostra azienda, in cui il dolce viene rigorosamente preparato in maniera artigianale”. Ingredienti semplici “e sempre genuini – sottolinea Milazzo – che cerchiamo di reperire quanto più possibile sul nostro territorio”, che vengono aggiunti gradualmente durante la cottura. Lunga e lenta, che va dalle 3-4 ore per quello classico bianco friabile con le mandorle, alle otto ore per ottenere quello morbido.
Una produzione che si aggira sui 1.500 chili per quello bianco ed arriva fino ai tremila chili per quello croccante (fatto solo di mandorle e zucchero). “Siamo un’azienda stagionale ed è in particolare in inverno, soprattutto a Natale, che si concentra la produzione”. Che non resta certo entro i confini regionali. “Per il momento non abbiamo un mercato all’estero. Ma diversi clienti al Nord Italia, soprattutto in Lombardia e Piemonte”. E non si pensi che ad apprezzare il torrone preparato nelle Madonie siano tutti siciliani trapiantati al Nord. “Persino a Cremona – dice con una certa soddisfazione Milazzo – patria del torrone, i nostri prodotti hanno riscosso successo”. Per la loro peculiarità tutta siciliana: l’uso di aromi come la vaniglia o l’arancia, di spezie come la cannella e soprattutto il ricorso al miele (e non allo zucchero) per la preparazione. “Aggiungiamo anche cioccolato al nostro torrone – precisa Milazzo – al latte, fondente, ma anche al pistacchio, al limoncello ed all’arancia. Note che lo rendono diverso da quello prodotto in altre zone d’Italia”.
Il torrone delle sorelle Milazzo viene venduto essenzialmente nei negozi di prodotti tipici o nelle enoteche, insieme a mandorle, nocciole, arachidi e pistacchi pralinati.
Ma c’è un altro motivo di orgoglio per l’azienda, un altro peccato di gola, forse ancora più conturbante: la pasta di mandorle. “E’ un prodotto molto stagionale – spiega Anna Maria – legato soprattutto nel Palermitano alla festa dei Defunti. Noi, da circa sei anni, però, riusciamo a venderlo tutto l’anno. Il segreto? L’abbiamo alleggerito, utilizzando meno zucchero ed almeno il sessanta per cento di mandorle”. E niente sensi di colpa: “Produciamo la Martorana in formato mignon, proprio perché chi tiene alla linea possa concedersi questo peccato ogni tanto”.
Sandra Figliuolo