IL PRODOTTO
Realizzato alle Eolie da una palermitana, l’architetto Sara Giada Semilia. A imbottigliarlo è l’azienda Guccione di Alia, in provincia di Palermo
Olio di oliva
vulcanico
Sull’isola di Vulcano si può fare olio di oliva. È stata una donna architetto palermitana, Sara Giada Semilia, a riuscire nell’impresa. Aqua2Oil, il nome ironico e provocatorio che ha voluto dare al suo prodotto.
Evocativo e dal forte valore affettivo poiché è il nome della sua barca, a bordo della quale spesso ama navigare per l’arcipelago. Un’etichetta originale, da lei progettata, che descrive lo spirito brioso con cui è stata portata avanti questa scommessa, nata un po’ per gioco come confessa Semilia. “Da tempo meditavo sul produrre un nostro olio per consumo familiare, idea che ho ereditato da mio padre, poi mi son chiesta se la produzione poteva avere fini commerciali, data la pregevolezza delle mie olive. La varietà che cresce sull’isola si caratterizza per una morfologia dalle piccole dimensioni, poco adatta per la spremitura. Potremmo descriverla come una tipologia ibrida d’oliva tra la Nocellara e l’oliva greca. Piccola ma gustosissima, da sempre apprezzata dagli isolani esclusivamente come oliva da mensa”.
A confermarlo l’esistenza su Vulcano di un solo frantoio. La tradizione gastronomica isolana non ha certo fermato l’intuizione di Giada, che lo scorso anno decide così di procedere per la prima volta alla produzione del suo olio dando vita ad un’avventura tutta al femminile. Perché ad affiancarla e a dedicarsi alla raccolta nell’uliveto della sua campagna sono state proprio le sue amiche che si sono offerte come entusiaste compagne e supporter. A farle da mentore però è stato un uomo, il produttore Guccione, agronomo a capo dell’Azienda Agricola Dara Guccione, dedito alla produzione biologica d’olio extravergine d’oliva nel territorio di Alia. “Guccione mi ha dato consigli sulla peculiare tipologia del terreno di Vulcano e del suo microclima, sulla tecnica di coltivazione più idonea. Mi ha anche fornito gli strumenti per comprendere meglio la varietà delle mie olive. A lui ho voluto affidare l’imbottigliamento.” La prima degustazione è avvenuta pochi mesi fa, la produzione rimane ancora ad uno stadio sperimentale. “Abbiamo estratto solo 30 litri d’olio, con spremitura a freddo. L’uliveto ha una superficie di 6 ettari, si compone di una settantina d’alberi e potenzialmente potremmo produrre 200/300 litri. La resa d’olio di queste olive si attesta sul 15%, è pregevole e molto gustoso. Il mio obiettivo è quello di destinare l’olio esclusivamente al mercato dell’isola, con la speranza di incoraggiare e sostenere la produzione e la diffusione locale dei prodotti autoctoni. Anche per questo ho scelto di far spremere le olive nell’unico frantoio dell’isola. Un modo per difendere le tipicità di Vulcano, quando attualmente vengono importati sul posto generi alimentari provenienti da tutta Italia ed Europa.” Aqua2Oil racchiude in sé le peculiarità uniche di questo micromondo eoliano, ne conserva i profumi, il sapore, ma soprattutto i contrasti. È aromatico e leggermente piccante, molto fruttato, di un intenso color oro tendente al verde.
Manuela Laiacona