Spezia afrodisiaca?
Chiedetelo al dio Ermes
Per gli antichi era un elisir di lunga vita. Effettivamente lo zafferano contrasta l’invecchiamento. Ma è anche un afrodisiaco. Nella mitologia greca, infatti, il dio Ermes utilizzava lo zafferano come afrodisiaco per risvegliare il desiderio e l’energia sessuale. Questa spezia ha dimostrato di agire sulle ghiandole surrenali, stimolando la produzione di ormoni quali l’adrenalina e il cortisolo che tonificano la sfera sessuale.
In Sicilia lo si conosce soprattutto per quel colore giallo-ocra che capita di vedere nelle nostre pietanze. In pochi, però, conoscono l’origine di questa spezia, che si raccoglie da metà ottobre fine alla fine del mese, e che si ricava da una piantina bulbosa verde con un fiore di colore violaceo appartenente alla famiglia delle iridacee. Questa spezia originaria della zona del Mediterraneo orientale, fu utilizzata nell’antichità come elemento terapeutico in farmacia per le sue proprietà medicinali, successivamente entrò a far parte del mondo della gastronomia per aromatizzare e colorare le pietanze. Nel corso dei secoli divenne indispensabile in cucina, così acquisì un certo valore commerciale.
Questa polvere, che ha appunto porta beneficio all’organismo, fu fatta conoscere dai Fenici che a Palermo avevano il loro emporio. Il nome dello zafferano, probabilmente, deriva dal latino “safranum” da cui gli arabi determinarono il vocabolo “zaferan. Nel medioevo lo zafferano vece il giro dell’Europa. A Palermo lo si vendeva ai “lattarini” l’antico mercato delle spezie. L’alto prezzo dello zafferano, a causa del faticoso lavoro necessario per ottenerlo è sempre stato il motivo principale delle continue alterazioni. A Palermo per motivi economici lo si è sempre prodotto in bustine per colorare gli alimenti.
C.d.G.