Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 55 del 03/04/2008

L’INTERVISTA “Pronti alla sfida con la Sicilia. E non solo”

02 Aprile 2008
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    L’INTERVISTA

Nihat Kabil, ministro bulgaro dell’Agricoltura, racconta il mondo rurale dell’est europeo. “Presto saremo sui ministro_hp.jpgvostri mercati con i nostri prodotti”

“Pronti alla sfida
con la Sicilia.
E non solo”

Nihat Kabil ha 45 anni, prima di fare il ministro dell’Agricoltura del governo bulgaro è stato consulente, sempre in materie agricole, per conto di una piccola società del suo Paese.

Ha un figlio di 21 anni, la stessa età che Kabil aveva quando si è sposato con una compagnia di corso alla facoltà di Agraria di Sofia, che ora è manager della più grossa azienda agricola bulgara. “Mio figlio – dice – è un mio oppositore, è orientato per il centrodestra. Però è ancora giovane…”.

La Bulgaria ha una grande tradizione contadina. E l’agricoltura, ancora oggi, rappresenta un po’ meno del dieci per cento del Pil. ministro_dentro_1.jpg
“In passato questo valore raggiungeva anche il 30 per cento. Il fatto che siamo un Paese agrario ma meno del 10 per cento del Pil sia rappresentato da questa attività, ci mostra come l’economia, la produzione, i servizi, l’edilizia, il turismo si sviluppano molto di più e intensamente e ciò ci ha salvati da un anno pesante come il 2007. Lo scorso anno, a causa della pesante siccità, la Bulgaria ha perso più di un miliardo di euro. Si tratta di perdite dirette e inderette. La Bulgaria era fortissima nell’agricoltura con 25-30% di quota nel settore agrario”.

I vantaggi che possono giungere dall’ingresso nell’Unione europea.
“Per l’agricoltura sono previsti interventi per sei miliardi di euro. Parliamo di pagamenti diretti, di appoggio del mercato, di sviluppo, delle zone rurali. Vogliamo investire questi soldi per raggiungere gli scopi che abbiamo messo nei nostri progetti”.

L’Italia e la Sicilia come possono essere punto di riferimento?
“Soprattutto nella somiglianza della struttura di produzione. La differenza, ovviamente, è nello sviluppo. Italia e Sicilia sono più avanti rispetto al mio Paese come investimenti e obiettivi raggiunti, come qualità, sicurezza, infrastrutture parlo del settore agroalimentare”.

A pochi metri da qua, Casa Sicilia, vuole avvicinarci.
 “Sì, è importante. La mia impressione è che svolgano un ruolo cruciale nei rapporti fra i nostrin paesi”.

Come immagina la Bulgaria fra qualche anno?
“Saremo concorrenti dei prodotti italiani e siciliani sui vostri mercati. Non è una sfida è una promessa di collaborazione. Il consumatore europeo è viziato è sulla cima della consumazione, vuole poter scegliere”.

Il made in Italy passerà di moda?
“Qualcosa resterà sempre. Se usciamo dal settore dell’agricoltura non si può parlare di Ferrari in Germania o mortadella mady in Danimarca. Si cerca sempre l’originalità”.
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A proposito di originalità. Abbiamo assaggiato i vini bulgari e sono di ottimo livello, però l’impressione è che vengano poco sfruttati i vitigni locali, a beneficio dei cosiddetti internazionali.
“Alcuni vitigni internazionali hanno trovato la seconda casa in Bulgaria. Se parliamo di Merlot, è nel sud-est della Bulgaria, vicino al confine con la Turchia, a est vicino la frontiera greca. Se parliamo di Cabernet Sauvignon, la seconda patria è sempre sud-est, vicino città di Iambul”.

Che vini preferisce?
“Mi piace sperimentare. Sono fan di diversi tipi, dipende dai periodi. A lungo ho amato il Sangiovese, poi il Nero d’Avola, poi sono passato ai cileni ma sempre rossi. Ma quelli bulgari sulla mia tavola ci sono sempre”.

Ha visitato la Sicilia?
“No, ho letto molto di quella regione. La Sicilia non è come l’Italia e non lo deve diventare. Sarà sempre la sua storia, la sua cultura, le sue tradizioni. Deve puntare sul turismo, sull’agricoltura: deve mantenere la sua identità”.

Cucina?
“Sì, le zuppe, la carne, anche la pasta. Soprattutto mi lascio guidare dalla mia fantasia. Mi piace quando tutti si sorprendono che un certo piatto l’ho fatto io. Per farlo serve quella che noi chiamiamo ‘merac’: che indica volontà, ambizione, piacere non saprei tradurla letteralmente”.

Marco Volpe