VELENI & CO
Si moltiplicanio le notizie che riguardano l'inquinamento dei prodotti ittici. E dagli Usa arriva un allarme: mangiare oltre 180 grammi di tonno in scatola in una settimana può essere dannoso per le donne incinta
Pesci e cozze al piombo
I nutrizionisti non hanno dubbi: mangiare pesce fa bene. Eppure questo invito potrebbe nascondere delle insidie. Bisogna dunque fare attenzione, non soltanto alla freschezza dei priodotti ittici. Scorrendo le notizie degli ultimi giorni emergono due episodi.
Il 17 aprile cozze che presentavano tracce di sostanze cancerogene come benzopirene, piombo, mercurio e cadmio sono state sequestrate a Napoli dalla Guardia costiera. Le cozze – circa otto tonnellate – erano allevate tra Coroglio e il pontile dell'Italsider e presentavano tracce di salmonella. I frutti di mare sono stati distrutti. E il 23 aprile tonno al mercurio nel palermitano: circa 14.500 confezioni per un valore complessivi di oltre 40 mila euro sono state sequestrate in un'industria ittico-conserviera a Bagheria dai carabinieri del Nas. Denunciato l'amministratore dell'azienda. Dalle analisi di laboratorio è emerso che il tonno conteneva una percentuale di mercurio superiore ai limiti consentiti.
Da una ricerca di Eliseo Guallar e altri viene evidenziato che il mercurio, un metallo pesante altamente reattivo senza alcuna attività fisiologica nota, aumenti il rischio di malattia cardiovascolare. Poiché l'assunzione alimentare di pesce è una delle maggiori fonti di esposizione al metallo, il suo contenuto potrebbe contrastare con gli effetti benefici dei suoi acidi grassi. E anche dagli Usa arriva un nuovo allarme: mangiare oltre 180 grammi di tonno bianco in scatola in una settimana potrebbe mettere in pericolo la salute delle donne in stato interessante e dei bambini. È questo l'avvertimento lanciato dal governo statunitense, dopo che recenti ricerche hanno dimostrato che questo alimento contiene alti livelli di mercurio. L'avvertimento riguarda anche le donne in età feconda, le quali dovrebbero evitare di mangiare, oltre al tonno bianco, anche la carne di pesce spada e di squalo, sempre per la possibile elevata presenza di mercurio. Alcuni membri del consiglio consultivo del Food and Drug Administration, l'agenzia governativa che ha lanciato l'allarme, sostengono che sarebbe necessario vietare il consumo di tonno bianco e non limitarne il consumo.
Il professore di tossicologia dell'Università dell'Arizona, Vas Aposhian, si è poi dimesso dal consiglio consultivo in segno di protesta. “Vogliamo che il tonno bianco sia incluso nella lista dei pesci non commestibili – ha detto Aposhian -. Ma sappiamo che ciò non avverrà a causa delle pressioni degli industriali del settore. Il mercurio – aggiunge – proviene dall'inquinamento industriale che si riversa nella acque, e quindi nei pesci di grosso taglio e può causare danni neurologici e problemi allo sviluppo dei bambini”.
Elena Mancuso