LA PROPOSTA
La cantina Mezzacorona lancia un appello alle aziende siciliane e alla Regione: “Quello americano è il mercato più importante. Serve un’alleanza e possiamo vincere la sfida”
“Il Nero d’Avola può
sfondare negli Usa”
La proposta è insolita ma molto interessante. Mezzacorona, la cantina trentina che in Sicilia è proprietaria di Feudo Arancio e di altri 600 ettari di vigneto in provincia di Ragusa ha condotto una ricerca di mercato dettagliatissima negli Usa.
Da cui emerge che il Nero d’Avola, il rosso siciliano più famoso, ha grandi potenzialità. Tuttavia per consolidare la propria posizione ed evitare che gli americani, da New York a Los Angeles, bevano solo Pinot Grigio e Chianti, bisogna fare uno sforzo comune. Una sorta di alleanza nel nome della qualità. “L’esigenza – dice Alberto Lusini, responsabile commerciale per il mercato Usa – è quella di fare sistema, altrimenti la sfida si perde. E’ per questo che abbiamo chiesto alla Regione e alle altre cantine di guardare con maggiore fare attenzione all’export in America e di avviare una sinergia promozionale forte”. Aggiunge Claudio Rizzoli, amministratore delegato di Nosio, la controllata di Mezzacorona che si occupa degli aspetti commerciali: “Per la prima volta l’anno scorso il vino negli Usa ha superato in valore le vendite di birra. E’ un segnale chiaro che non possiamo trascurare se vogliamo crescere. Quello americano nel 2010 diventerà il mercato più importante del mondo ed attualmente vede una crescita del 3-5 per cento l’anno. E’ il mercato disposto a spendere più che altrove, bisogna cogliere quest’occasione al volo”. Neanche la considerazione che gli Usa sono già produttori di vino distoglie dagli obiettivi i due dirigenti di Mezzacorona: ”Il consumatore americano è molto aperto, se trova che il Nero d’Avola è buono torna a consumarlo volentieri ma bisogna farlo conoscere. L’obiettivo finale è quello di vendere 60 milioni di bottiglie nel mondo della ristorazione e delle enoteche, quello più remunerativo”. A conforto di quest’obiettivo Rizzoli snocciola alcune cifre: “Noi vendiamo già negli Usa quasi un milione di bottiglie prodotte in Sicilia a fronte dei 12 milioni che l’intero gruppo Mezzacorona esporta oltreoceano. Tutta la Sicilia del vino vende, secondo le nostre ricerche, circa 2 milioni di bottiglie mentre tutta Italia è a quota 240 milioni. Da qui si evidenzia che nonostante la Sicilia sia oggi la terza area più importante dal punto di vista vitivinicolo dopo Nord Est e Toscana, zona del Chianti in particolare, la sua presenza negli Stati Uniti è davvero marginale. Non vorremmo sbagliare ma riteniamo che la Sicilia, con una forte e incisiva promozione, potrebbe far balzare l’export del vino negli Usa verso quota 60 milioni di bottiglie. Purché ci sia qualità e voglia di fare sistema. Noi siamo pronti”.
F. C.