DIARIO GOLOSO
Viaggio in due puntate tra i ristoranti e gli alberghi di una delle più importanti città europee. Dai ristoranti esclusivi degli alberghi a cinque stelle al divertente KaDeWe, dove si può pranzare “spiando” lo chef
Berlino, la capitale
del piacere a tavola
“Der Feinschmecker”, la rivista tedesca di settore più autorevole in materia, gli ha dedicato meno di un mese fa un opuscolo di settanta pagine. Di fronte a una giungla interminabile di hotel, ristoranti, cafè, bistro, winebar, ne ha selezionati 200 di alto livello per classe e qualità dell’offerta.
Tra i migliori il Ritz Carlton, il Regent Berlin, l’Adlon Kempinski, il Westin Grand, il Grand Hyatt, il Radisson SAS, il Mandala e l’ultimo nato il Rocco Forte Hotel de Rome. Splendido per i vetri sino ai pavimenti l’Arcotel Velvet (www.arcotel.at). In casa cocktail bar notevole e buon wine-bistro Lutter & Wegeners. Inconfondibile design al Kudamm101 (www.kudamm101.com) sulla cui terrazza in tanti vanno solo per la colazione, o il Q! (www.loock-hotels.com/hotelq/) indicato nelle riviste di architettura per suoi mondi abitativi fluidi, essenziale e accattivante il Lux11 il (www.lux11.de), con annesso il ristorante di stile franco-asiatico-italiano, lo Shiro-i-Shiro. Un idillio di concetti biocompatibile, sostenibile, romantico e modernariato, il Bleibtreu (www.bleibtreu.com). Chi non bada a spese potrebbe scegliere il lussuoso Mandala Hotel (www.themandala.de) proprio al Potsdamer Platz. Annesso il Facil, tra i più quotati ristoranti di Berlino. Prenotando la camera con buon anticipo bastano comunque 155 euro per la doppia.
Chi vuole andare sul sicuro scelga l’Alexander Plaza (www.hotel-alexander-plaza.de), comodo, centrale, elegante e a gestione familiare. Ottimi i prezzi. Esemplare per rapporto prezzo-qualità anche il Quentindesign Hotel, un buon quattro stelle a 75 euro per la doppia. Centralissimo e nuovo fiammante il Meliá Berlin (www.solmelia.com), bella vista sul fiume Sprea e leggero tocco spagnolo. Chi soffre lontano da casa può optare per il rassicurante, anche nel design, Jolly Vivaldi (www.vivaldi.jollyhotels.de) a pochi metri dal Parlamento. Punta di diamante della hotellerie di Berlino, l’Adlon Kempinski, 5 stelle superlusso con vista sulla Porta di Brandeburgo (www.hotel-adlon.de).
Se parliamo di ristoranti da gourmet di taglio fusion-internazionale, la massima competizione gastronomica si consuma proprio nei grand hotel. Sono proprio questi ad avere i gourmet restaurant e gli stellati di grido, certo non tutti, ma buona parte. La ristorazione conferisce ad un Hotel massima visibilità, il meccanismo è comprensibile. I nomi migliori sono il Facil al Mandala, l’Hugos dell’Intercontinetal, il Quadriga al Brandenburgerhof, il Quarré al Kempinski, il Vox all’Hyatt, il First Floor al Palace, il “44” al Swisshotel, il Fischers Fritz (cucina di pesce) al The Regent, il Vitrum al Ritz-Carlton, tutti 5 stelle con ristorante in competizione.
Tralasciando i super hotel, l’offerta gastronomica più interessante è nella fascia minore. Qualità eccellente a prezzi contenuti. Resterete colpiti dai prezzi, in media più bassi del 30% rispetto all’Italia. Una breve nota: nei bistrot e nei ristoranti normali si fuma, e per alcuni potrebbe essere una tortura. Nel caso accertatevi con una telefonata se ci sono sale separate.
Una delle offerte gastronomiche più divertenti proviene dal KaDeWe (www.kadewe-berlin.de), acronimo di Kaufhaus Des Westens – Grandi Magazzini dell’Ovest, il grande magazzino sulla Ku’damm più importante della città, persino più grande di Harrods a Londra, e simbolo opulento dell’Occidente nel periodo della Guerra Fredda. Il 6° e il 7° piano sono un trionfo della gastronomia con specialità da tutto il mondo e punti cottura a vista. È così grande che vi perderete. Si può mangiare seduti o restando in piedi per scrutare i segreti dello chef che cucinerà a pochi centimetri da voi. Tra questi consiglio l’angolo con il pesce del “Mare del Nord” con la coppa gigante di gamberi bianchi in salsa rosa accompagnata da una fragrante baguette e da un calice di Riesling renano di Wegeler Erben, facile e beverino. Spesa 12 euro all inclusive. L’enoteca, a pochi metri, è degna di una visita.
Per gli appassionati ed esperti del vino consiglio, è a qualche isolato dal KaDeWe, l’enoteca Wein & Glas con ogni ben di Riesling (www.weinundglas.com/). È piccola, ma troverete delle perle di inestimabile valore.
Per chi ama le eccentricità e un po’ di vita suggerisco Spindler & Klatt (www.spindlerklatt.com). La terrazza corre lungo la Sprea. L’interno è un hangar bianco-nero di raffinato design, luci soffuse e comodi letti con tanti bei cuscini al posto dei tavoli. Prenotate sempre, soprattutto il sabato. La sera è interminabile e prosegue con Disco-Club. La cucina prevede pochi piatti ma ben eseguiti. Piatti originali e creativi al VAU (http://www.vau-berlin.de, Jägerstr. 54/55, Tel. 030-2029730), tra questi rinomato il risotto al sanguinaccio e radicchio.
Per chi ama la cucina asiatica il Panasia è un luogo ideale (www.panasia.de, Rosenthaler Str. 38, tel. 030.27908811). Trendy, musica disco-lounge, rilassante, bel giardino, centrale a pochi metri dai cortili “Hackescher Höfe”. Sempre li, tra i cortili c’è Oximoron, un discreto bistro-pub con ottimi club-sandwich.
Margaux pare essere il ristorante più quotato di Berlino (www.margaux-berlin.de, Unter den Linden 78/ingresso dalla Wilhelmstr., tel. 030.22652611). Si trova tra la porta di Brandeburgo e il Parlamento. Pubblico e Guide, tutti d’accordo: Michael Hoffman è al momento il migliore in città.
L’offerta del RUTZ – weinbar (www.rutz-weinbar.de, Chausseestr. 8, tel. 030.24628760) trova ispirazione nella cucina italiana. La carta vini è di tutto rispetto. Delizioso, è tra i miei preferiti.
Di raffinata ispirazione Franco-Tedesca è invece il dinamico Borchardt (Französische Strasse, 47 – Tel. 030.20387110). Gli arredi sono anni ‘30-‘40, panche in cuoio rosso scuro, marmo e tovagliato bianco. Frequentato da VIP e personalità, non è infrequente incontrarvi parlamentari o cancelliere in persona.
Shiro I Shiro (www.shiroishiro.com, Rosa-Luxemburg-Str. 11, tel. 030.97004790), tradotto dal giapponese Castello Bianco, è il nuovo Design-Lounge-Restaurant & Café de l’hotel “Lux11”. E' attualmente tra i più gettonati. Lo chef, lavora sul genere creativo e di sperimentazione in stile euro-asiatico-francese, stile già di successo presso un altro ristorante a Berlino, il “44”. Consiglio un aperitivo da “Monsieur Vuong” alla Alte-Schönhauser Straße 46, e poi cena da Shiro.
Di ispirazione tedesca ecco il Bieberbau (www.bieberbau-berlin.de, Durlacher Strasse, 15 – tel.: 030.8532390). Lo scivolone verso il fusion è sempre in agguato, ma è in ogni caso un luogo di sicura soddisfazione. Semplice e dai prezzi onesti.
Restando sul mittel-europeo, anzi austriaco, segnalo Aigner (www.aigner-gendarmenmarkt.de, Französische Str. 25 – Tel. 030.203751850). Questo Bistro-risto, ubicato in una delle più belle piazze d’Europa, è in stile tedesco-viennese. Dalle mezzogiorno in poi è molto frequentato. Dello stesso titolare segnaliamo l’Altes Zollhaus, “alla Vecchia Dogana”, con cucina tipica tedesca.
Otto Pfeiffer è un tipo un po’ strano. Presso il suo Oki (Oderberger Str. 23, Tel. 030.49853130), potrete trovare sushi alla giapponese e il giorno dopo cucina alla tedesca di altissimo livello. E’ corretto definirlo un locale semplice e buono.
Un trucchetto per entrare in parlamento e vedere Berlino attraverso la famosa cupola di vetro è prenotare da Käfer (www.feinkost-kaefer.de, Platz der Republik, tel. 03022629933). La vista è molto bella, quasi romantica, la cucina raffinata quanto basta. Chiedere tavolo con vista.
Nel quartiere di Kreuzberg al Landwehrkanal, Horvàth (www.restaurant-horvath.de, Paul-Lincke-Ufer 44°, tel.: 030.61289992) offre una buona cucina di pesce con spunti creativi con ottimo rapporto prezzo/qualità. Dispone anche di un piccolo giardino sul canale.
Per chi invece cerca qualche piatto della tradizione berlinese, ecco Refugium (www.refugium-bln.de, Gendarmenmarkt 5, Tel. 030.2291661), elegante e confortevole. Se non vi convince, entrate nel vicino Lutter & Wegener.
Desiderate un locale d’atmosfera con cucina internazionale? Maxwell fa al caso vostro (www.mxwl.de, Bergstrasse 22, Tel. 0302807121)! L’edificio con annesso giardino, per la sua particolarità, è posto sotto tutela.
A chi ama l’esotico propongo Mr. Hai and friends (www.mrhai.de, Savignyplatz 1, tel. 03037591200), dallo stile Asia-Mix con puntate alla cucina vietnamita.
Per chiudere non può mancare un cenno ad uno dei simboli di Berlino: la Currywurst, la salsiccia al curry, con patate fritte. La storia dice che sia nata oltre mezzo secolo fa da Konnopke’s (konnopke-imbiss.de) sotto il ponte della sopraelevata/metro Eberswalderplatz. Con 1,50 Euro si può godere del salsicciotto più famoso della città, tradizionalmente tagliato a tocchetti e annegato nel ketchup e nella polvere di curry, oppure intero. Una larga fetta di cittadini, cantanti, attori e notabili della city, preferisce tuttavia il più famoso Biers195 (Kurfürstendamm 195, U-Adenauerplatz), aperto sino a notte fonda e a loro detta imbattibile per qualità e sapore.
Francesco Pensovecchio
(1. continua)