LA TENDENZA
Firriato col Nerello Mascalese, Planeta con il Carricante, Statti con il Mantonico. Fioccano i nuovi produttori di spumante nel segno del terroir
Bollicine a tutta forza
Non si arresta la voglia di bollicine. Piccole e grandi aziende sono intente a produrre spumanti. Un po’ per immagine, un po’ per la voglia di sperimentare qualcosa. Un po’ perché in momenti difficili ampliare l’offerta fa sempre bene. Ed ecco che da Napoli in giù è un fiorire di tentativi. Poi vedremo cosa dirà il mercato, come reagiranno gli enofili.
Anche se registriamo dati incoraggianti, come un più 22 per cento dell’export nel 2010 come raccontiamo in un altro articolo. Che non è male di questi tempi. E pensare che proprio qualche mese un produttore siciliano proprio in un’intervista su Cronache di Gusto liquidava la questione sostenendo che in fondo si tratta di piccoli numeri che non determineranno le fortune di una cantina. Sarà anche vero, purtuttavia registriamo autorevoli new entry nel ristretto circolo di produttori di bollicine. Nel Sud Italia l’ultimo a tentare la strada è Firriato. L’azienda di Paceco, nel Trapanese, ci prova con un metodo classico da uve Nerello Mascalese, magari pronte per il prossimo Vinitaly. Poi c’è anche Pupillo, azienda di Siracusa che ha addirittura anticipato la vendemmia per poter raccogliere grappoli di Moscato che potessero servire all’uopo. Nei prossimi mesi Statti, a Lamezia Terme, in Calabria esce fuori con uno spumante da uve Mantonico. Appena mille e 500 bottiglie, ma buone per cominciare. Mentre Librandi, altro nome importante per il Sud Italia già da qualche mese è uscito con due spumanti, uno tra l’altro da uve Gaglioppo. Mentre ha soddisfatto produttori e consumatori l’esperimento di Feudi di San Gregorio, il colosso campano che ormai da qualche tempo è sul mercato con Dubl, bollicine nate dalla consulenza di un nome importantissimo dello champagne, Jacques Selosse. E poi c’è Planeta, le prime 120 bottiglie a Natale, il resto a marzo 2011, metodo classico da uve Carricante. Un altro nome storico dell’enologia siciliana, Tasca d’Almerita, già presente sul mercato con due etichette, sta lavorando ad uno spumante la cui permanenza sui lieviti sarà più lunga che nel passato. Altro spumante sarà quello di Renato De Bartoli con la sua cantina Terza Via da uve Grillo. E poi in uscita c’è anche Avide a Vittoria da uve Frappato e Ottoventi ad Erice. E anche la piccola azienda etnea Cantine del Regno già presente sul mercato con gli spumanti ma pronta a rimodularne la versione già in commercio. Insomma, bollicine: avanti tutta.
C. d. G.