LA POLEMICA
Un litro viene venduto a 33 centesimi. La denuncia della Coldiretti siciliana che ha inviato un telegramma a tutti i prefetti dell’Isola, al presidente della Regione
Latte siciliano,
arrivano
le svendite
Trentatré centesimi o poco più. Tanto vale un litro di latte bovino siciliano. Ben cinque centesimi in meno rispetto allo stesso latte venduto dagli allevatori del Lazio che lo commercializzano appunto a 38 centesimi.
È scattata così la denuncia della Coldiretti siciliana che ha inviato un telegramma a tutti i prefetti dell’Isola, al presidente della Regione, all’assessore delle Risorse agricole e alimentari e ai dirigenti della Latte Sole per un incontro che abbia l’obiettivo di stabilire una cifra congrua.
“Negli ultimi anni il prezzo del latte siciliano è diminuito – affermano il presidente e il direttore della Coldiretti dell’Isola, Alfredo Mulè e Giuseppe Campione -. È una situazione che non può essere più tollerata e che penalizza migliaia di allevatori che hanno investito sulla qualità. Il comparto lattiero è fondamentale per l’economia siciliana ed esige il giusto rispetto soprattutto quando in altre parti d’Italia il pezzo è più remunerativo. Non si comprende il perché anche in Sicilia non si debba avere lo stesso risultato”.
Una situazione che tiene in allarme anche Alessandro Chiarelli, commissario dell´Associazione regionale allevatori della Sicilia. “Il paesaggio che ci si prospetta – ha dichiarato – è quello di una vera e propria gabbia salariale. Esistono, dunque, due Italia anche sul latte. Questa è una situazione che ci discrimina fortemente”. Per il presidente dell´Aras è necessario chiudere la filiera. “A fine settembre – ha dichiarato Chiarelli – saremo pronti ad inaugurare il latte siciliano. Nascerà infatti una società cooperativa sotto l´egida dell´associazione allevatori che garantisca un marchio ma anche la fine delle discriminazioni nord-sud”.
Non va meglio neanche ai produttori di latte ovino. Anche quello, infatti, ha subito un pesante ridimensionamento dei profitti aziendali. In questo caso il prezzo di vendita, che varia dai 55 ai 65 centesimi al litro, viene pagato solo dopo 120 giorni. “La situazione è sempre più grave – commentano Mulè e Campione – anche in considerazione del fatto che su una produzione nazionale di 10,9 miliardi di chili, tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle in vendita sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall’estero, ma nessuno sa perché non è obbligatorio indicarlo in etichetta”.
Piera Zagone