IL PERSONAGGIO
Il direttore artistico dello Sherbeth Festival sta preparando la terza edizione della manifestazione dedicata al gelato, in programma dal 16 al 20 settembre: tra gli ospiti alcuni maestri gelatieri dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo
Cappadonia:
a Cefalù
il gelato
internazionale
Il gelato gli scorre nelle vene. E da tre anni ha trovato la sua ribalta ideale nello Sherbeth Festival di Cefalù. Lui, Antonio Cappadonia, è il direttore artistico della manifestazione dedicata al gelato, organizzata da Iris Communication e che si svolgerà dal 16 al 20 settembre.
All’inizio, ventitré anni fa, per Cappadonia fare gelati era solo un mestiere scelto per opportunità, su consiglio della famiglia. Oggi, è un’arte, una vera e propria missione che condiziona tutta la sua vita. A partire dal suo laboratorio di produzione a Cerda, in provincia di Palermo, fino a Cefalù, dove invece può dare sfogo al suo estro nel ruolo di direttore artistico. «Fino allo scorso anno abbiamo coinvolto soltanto maestri gelatieri siciliani, per questa edizione vogliamo allargare i nostri orizzonti – annuncia Cappadonia -. Dunque parteciperanno anche esponenti di altre regioni d’Italia e soprattutto di alcuni dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, come Spagna, Libia, Marocco e Israele, per citarne alcuni, che faranno dei gelati con prodotti tipici della propria terra, interpretati secondo le tradizioni locali”. Tra gli ospiti di rilievo ci saranno lo spagnolo Josè Luis Gisbert Vals – presidente della Feria Internacional de Heladerìa y Afines, i maestri gelatieri Carlo Pozzi e Luca Caviezel, il proprietario attuale del Cafè Procope di Parigi che premierà il vincitore del primo concorso nazionale intitolato al gelatiere palermitano Francesco Procopio dei Coltelli, ed altre sorprese.
Lo scorso anno lo Sherbeth Festival ha fatto il pienone con 100 mila visitatori contro i 50 mila dell’edizione precedente. Numeri da capogiro se si considerano anche le 70 mila coppette distribuite, i 90 mila cucchiaini utilizzati e i 12 mila chili di gelato artigianale prodotto. Quest’anno Cappadonia punta a confermare il successo per celebrare il gelato artigianale.
«Fare bene i gelati cercando, attraverso lo studio, di migliorare la tecnica per produrli, utilizzando solo materie prime di qualità e un laboratorio efficiente ed igienico, significa fare al meglio il proprio mestiere. Ma a me con gli anni – racconta Cappadonia – tutto questo non è bastato più. La passione per quello che facevo mi ha fatto scattare il desiderio, meglio ancora la necessità, di andare oltre. Ho iniziato così, da autodidatta, a studiare su quella che è considerata la bibbia dei gelatieri, per capire i meccanismi alla base del bilanciamento degli ingredienti dei gelati: il manuale di ‘Scienza e Tecnologia del gelato artigianale’ di Luca Caviezel, maestro gelatiere tra i più famosi e preparati, e a seguire tutti i corsi di formazione che si tenevano».
Poi ricorda: «Alla fine degli anni novanta entrai a far parte dell’Accademia della Gelateria Italiana, rimanendo per dieci anni come fiduciario per la Sicilia e consigliere nazionale negli ultimi tre. Esperienza che mi ha fatto crescere moltissimo, facendomi conoscere tanti colleghi e realtà diverse, anche attraverso i concorsi nazionali e internazionali ai quali prendevamo parte».
Ma la svolta, nel percorso professionale e culturale di Cappadonia, arriva alla fine degli anni novanta con il prodotto che lo reso più famoso, il gelato al carciofo spinoso di Cerda. «Creare questo gelato con un ortaggio per ingrediente principale è stata una bella sfida perché più di dieci anni fa, non era facile far superare alla gente la diffidenza nei confronti di un prodotto così inusuale per la gelateria. L’ispirazione mi è venuta nel contesto della sagra che si tiene ogni anno, a fine aprile, per celebrare questo prodotto tanto importante nell’economia del mio paese – aggiunge -. Per fortuna l’esperimento andò benissimo e, negli anni, il gelato al carciofo è diventato un prodotto cult. Questa esperienza mi ha convinto sempre più che il gelato, oltre ad essere un prodotto piacevole che gratifica la golosità di ciascuno di noi, può essere anche un veicolo di emozioni strettamente legate alla cultura del gusto e al ricco patrimonio di sapori che offre un territorio». Dopo questo esperimento Antonio Cappadonia si è cimentato con un’altra bella sfida: il gelato alla manna di Castelbuono, altro prodotto del territorio, in questo caso Castelbuono e Pollina, dal gusto molto particolare, che ha dato un risultato soddisfacente. Tra i progetti futuri dell’infaticabile maestro Cappadonia ci sono nuovi gusti di gelato, legati sempre a prodotti locali come la pesca nettarina, frutto ormai quasi scomparso, l’attività di formazione e divulgazione dell’arte del gelato artigianale, attraverso una scuola permanente e una associazione siciliana di maestri gelatieri.
Annalisa Sagona