E il formaggio diventa un pegno
Vino di alta qualità, formaggi e altri prodotti agroalimentari a garanzia dei crediti chiesti alle banche: a lanciare l’idea è il presidente della Banca Popolare di Vicenza Gianni Zonin per finanziare gli imprenditori in crisi.
Zonin, che oltre a dirigere una banca è anche un famoso produttore di vino, chiede che su questa proposta si apra un confronto fra l’Abi e le associazioni agricole per lavorare attorno ad un’intesa condivisa. In sostanza, la banca presta i soldi a chi per esempio deve sostenere le spese per la vendemmia o acquistare dell’uva e il vino stesso viene lasciato a garanzia. L’idea non è nuova, spiega, e già il Credito Emiliano avrebbe deciso di accettare ‘in pegno’ forme di Parmigiano Reggiano a fronte di prestiti concessi a propri clienti.
«È un sistema che ha già funzionato in passato – sottolinea Zonin in un’intervista al Corriere del Veneto – Una quarantina d’anni fa la Popolare di Vicenza aveva un magazzino di stagionatura robotizzato in cui i clienti produttori di formaggio che la banca finanziava depositavano i propri prodotti». Dopo il formaggio, dunque, il vino («non tutto, solo i tipi di alta qualità») e anche i prosciutti: «Credo che sarebbero più che adeguati. Se parliamo di ‘made in Italy’ come valore irripetibile nel mondo, allora non c’è alcuna ragione per non considerare queste produzioni alla stregua di capitali idonei a garantire i crediti».
C.d.G.