VIVERE DIVINO
Alberto Tasca d’Almerita si racconta. Dai suoi inizi, ai primi passi nell’azienda di famiglia. ”Per promuovere un territorio non serve pubblicità ma farlo vivere”
”Il segreto
è divertirsi”
Trentasei anni, imprenditore del vino, un passato nel mondo immobiliare, con una passione per l’automobilismo. Ecco Alberto Tasca d’Almerita. Lui si presenta così. Con il suo amore per il vino, con la sua passione per le auto sportive e per le gare (qualche anno fa correva pure). Adesso è a tutti gli effetti nell’azienda di famiglia.
Cosa le piace del suo mondo, quello vitivinicolo?
”Puoi approfondire tanti aspetti della vita dai rapporti sociali, al marketing, al rapporto con la natura. Tante variabili incontrollabili, natura e mercato innanzitutto, che bisogna cercare di tenere d’occhio”.
Un settore complicato.
”E anche molto eterogeneo. In Italia più che all’estero. Nei nuovi mercati, quello australiano o quello cileno è tutto molto più omogeneo”.
Qualche bella soddisfazione, però, ve la prendete.
”Vendere vino ai cinesi. È il mercato forse più difficile, però quando una bottiglia finisce sulle loro tavole è una conquista”.
C’è un segreto?
”Abbiamo tanti anni di storia alle spalle però negli anni siamo stati capaci di innovare, di puntare sulla qualità. Abbiamo investito sul nome ’Sicilia’ quando questo marchio rischiava di andare perduto, quando si preferiva utilizzare la denominazione ’Italia’, ovviamente più conosciuta”.
Ha un vino preferito?
”No, davvero. Mi diverte provare, al ristorante quasi mai prendo i miei vini. Dipende dall’umore, dalla situazione. Piuttosto posso dire di essere attirato dai vini francesi, italiani e spagnoli, quelli della ’vecchia scuola europea’”.
Ha mai pensato di fare altro nella vita?
”Ho lavorato in una agenzia immobiliare, fino a 22 anni, sono attirato anche dall’edilizia, dal costruire qualcosa. Però sono arrivato alla conclusione che il mio lavoro è il più divertente del mondo: viaggiare, conoscere. Abbiamo la possibilità di confrontarci ogni giorno con la Serie A del mondo. È stimolante”.
E da grande cosa vuol fare?
“Bisogna esser capaci di fare i ’camaleonti’. Fare esperienze. Essere lì, osservatori curiosi. La nostra azienda ha abbracciato il mondo del turismo (la Tenuta Regaleali a Sclafani Bagni, nel Palermitano, ndr). È un’altra sfida. Se è vero la pubblicità rischia di renderci tutti uguali, è altrettanto vero che promuovere un territorio vuol dire farlo vivere, renderlo fruibile”.
Insomma da grande resterà qui.
“Non mi immagino altrove. Divertirsi è fondamentale e io, adesso, mi diverto”.
M. V.