Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 20 del 02/08/2007

IL REPORTAGE Metti una sera d’estate

01 Agosto 2007
hp.jpg hp.jpg

    IL REPORTAGE

In giro per i locali di Palermo considerati più in voga del momento. Ecco com’è andata all’Addaura Reef e alla Baia del Corallo
hp.jpg
Metti una sera d’estate

Illudersi del mare… È difficile che una città come Palermo, bagnata dall’acqua come poche altre città italiane, abbia un rapporto conflittuale col mare. Eppure non si può non registrare questa realtà. D’altra parte sono stati pochissimi, nel nostro recente passato i locali, i ristoranti, i ritrovi ubicati a ridosso del, più o meno, splendido mare panormita. Abbiamo provato a chiedere a un nutrito numero di quarantenni e cinquantenni dove portavano la fidanzata a bere un bicchiere di vino e a dividere romanticamente al chiaro di luna un piatto di spaghetti con le vongole.

Il più delle volte alla mia domanda è seguita una grattata di fronte, o un roteare delle orbite in cerca di una qualche forma di ispirazione lontana. Ninni – una sessantina di fidanzate e due mogli sul libretto – rispose che sì, avrebbe voluto tanto disporre di un ristorantino romantico dove incantare le sue conquiste, ma che alla fine, se proprio volevano, le portava in un ristorante “… non ricordo bene dove… guarda… a Vergine Maria, lì al curvone”, mi diceva, “per illuderci del mare”. Se c’era vento contro era una tortura, tanto valeva infilarsi nel bagno subito dopo lo zio Luigi, un vero gourmet, almeno aveva il buon gusto di bagnarsi le guance con l’acqua di colonia per confondere le acque.
Lo zio Luigi invece raccontò che nel 1968 conquistò la zia Annalisa portandola dal Circolo Canottieri alla Cala, al ristorante Da Renato l’Approdo. In barca. Fu una traversata romanticissima in una lancia da pescatori, con secchiello, ghiaccio e champagne. Ovviamente la zia spiegò che non si convinse affatto per lo champagne o per la cena, peraltro squisita, ma perché nello sbarcare al ristorante un’onda investì in pieno la barca bagnandogli irrimediabilmente i pantaloni, e lasciandolo per i venti minuti successivi letteralmente in mutande. Venti minuti era il tempo tecnico per Umberto, l’amico nei momenti del bisogno, per portare i pantaloni di ricambio allo zio attraversando la città a velocità folle e rischiando la vita ad ogni incrocio. Ma fu troppo tardi, la zia fece prima.
la_baia_del_corallo.jpgPer il 29° anniversario di matrimonio ho ricevuto una telefonata dalla zia Annalisa. Anche a lei, come per Ninni, sarebbe piaciuto di illudersi del mare, e magari di qualcos’altro. Ma essendo Renato l’Approdo ormai un ricordo, pianto dall’ex elite della città degli anni Settanta-Ottanta e dalla cupola corleonese, non sapeva più dove andare. Le ho spiegato che è fortunata. Palermo schiera da poco tempo dei nuovi locali che sembrerebbero riconciliare la cittadinanza con il mare, locali presi oggi letteralmente d’assalto da ogni genere di pubblico, giovane e maturo, penso per una fame di locali esteticamente validi durata decenni. Ovviamente niente barca, via in taxi o in auto. Il Baia – Lounge Bar & Restaurant (Via Plauto, 27/a, Baia del Corallo/Sferracavallo, Tel. 330.851289 – 393.3306697, www.baia.biz) è uno dei locali più belli visti qui in città negli ultimi venti anni. Nessun cartello o insegna all’ingresso, è a fianco dell’ostello della gioventù Aig. Dopo 100 metri di passerella in legno si accede a un’area tra il verde e l’acqua elegantemente arredata, foss’anche da Ikea, con design e gusto. Il servizio, pessimo al Lounge per la sensazione di abbandono che ti assale dopo venti minuti di vuoto e tre passaggi di ragazzi al sevizio con aria imbambolata, migliora significativamente al ristorante. Tutto è curato nei particolari. L’atmosfera è accogliente. La luce bianca delle lampade gioca con i toni scuri del legno. La selezione di piatti è discreta, le preparazioni coreografiche. Perfino la carta dei vini è scelta con cura. Che dire poi degli stuoini in paglia a pochi metri dall’acqua con comodi e soffici cuscini, perfetti per un fine serata a guardare i riflessi della luna sull’acqua? Mercoledì e domenica in agosto è prevista musica jazz dal vivo. I prezzi sopra la norma, ma si chiude un occhio.laddaura_reef.jpg
L’alternativa alle barriere architettoniche del Baia è tra Mondello e la città. L’Addaura Reef (lungomare Cristoforo Colombo, 3021-3043, Tel. 091.6840171, www.addaurareef.com) beneficia dell’atmosfera mozzafiato plasmata dagli scogli dell’Addaura. Guardare il mare è puro fascino, il momento migliore della giornata è al tramonto. Castelletti in vimini con inside letto matrimoniale in tela bianca, attrezzati persino di veletta a baldacchino – pare li chiamino bed – fissano uno scenario quasi surreale per ricercatezza. Ma la zia va avvisata, la cosa non è semplice. Il sottofondo musicale è privo di originalità, Bossanova e jazz qualunque li ascolto in ascensore. I camerieri sono impreparati, niente carta cocktail, niente carta vini, e per la giovanissime ragazze che servono “c’è tutto!”. Immaginate un po’… ma tutto che? Gli stuzzichini, giungono con dei cocktail che per quantità di ghiaccio sono degli iceberg, sono inutilmente salati. I quadrucci di pizza ricordano il sigillante della vasca da bagno. Per un piattino di patatine occorre implorare. Che peccato. Oltre ai salottini sugli scogli, un po’ più in alto, ci sono dei tavoli per il ristorante presi d’assalto da un pubblico giovanissimo a cui piace vedere e farsi vedere, disposto a spendere senza pensieri. Infatti, anche qui i prezzi sono sopra la media. Se alla zia non dovesse andare bene mi gioco la carta del “polo di interessi”, tre o quattro locali sul mare proprio in città. …

Francesco Pensovecchio

(1. continua)