di Andrea Camaschella
Il momento è faticoso, stare chiusi in casa è un disagio, non avere in frigo una birra da bere non è una necessità impellente, ma allevia questo senso di frustrazione.
Se poi guardiamo oltre, quello che ci aspetta potrebbero non essere tempi floridi se fino ad allora nessuno berrà birre artigianali perché i locali sono chiusi, i distributori non hanno clienti da servire e i birrifici non hanno ordini. Uso il condizionale perché il birrificio War, con il benestare (e la spinta) di UnionBirrai ha una soluzione da proporre per tenere vivo il comparto e traghettarlo oltre questo periodo di bicchieri mezzo vuoti. In sostanza questo non è il solito articolo rivolto a chi cerca una birra da bere (che però ne avrà a breve beneficio) ma è rivolto agli operatori di settore. Sotto allego il comunicato stampa relativo all’iniziativa e invito chiunque abbia i requisiti ad aderire – dopo avere letto bene – mandando una mail a info@birrificiowar.it
Trattare le condizioni da “grande gruppo” è diverso che trattare da singoli, non devo spiegarvelo io. Il periodo è pessimo, ma anziché vedere solo nero questo è proprio il momento di reagire: non lasciamo che quanto è stato faticosamente costruito in questi anni scompaia. Io ci credo, UnionBirrai anche: uniti si vince!
“Costruire una cordata di resistenza al Coronavirus per salvare e tutelare la filiera della produzione della birra artigianale: è l’obiettivo di We Are Rising together, l’iniziativa del comparto birraio artigianale per fronteggiare la crisi economica conseguente all’emergenza sanitaria in corso. L’idea è stata quella di aderire ai servizi di delivery offerti dalle aziende che in Italia operano già nel settore delle consegne a domicilio di food & beverage per continuare a garantire un minimo di lavoro a tutta la filiera, dai produttori delle materie prime come il malto, ai birrifici artigianali fino alle birrerie, aprendosi così a un nuovo canale di distribuzione. Birrifici e birrerie artigianali da tutta Italia sono stati chiamati a raccolta da Francesco Radaelli e Davide Gagliardi, rispettivamente il fondatore e il birraio del milanese Birrificio War, e da UnionBirrai, l’Associazione di categoria dei birrifici artigianali, che sostenendo fin da subito l’iniziativa ha esteso l’appello a livello nazionale, invitando all’adesione tutti i soci, microbirrifici e pub italiani. Quello della birra artigianale in Italia è uno dei settori, attualmente di nicchia, che negli ultimi anni ha avuto uno sviluppo veloce e consistente, sia in termini di addetti al settore (+16% solo dal 2015 al 2017 dati UnionBirrai), numero di imprese (+36% sempre dal 2015 al 2017 dati di UnionBirrai) e fatturato, ma che racchiude la sua unicità proprio nella piccola dimensione e indipendente (non legata ai grand brand).
“La nostra è una filiera già abbastanza fragile, siamo tutti birrifici e realtà di ristorazione di micro o piccole dimensioni, stiamo già sentendo pesantemente gli effetti di questa crisi economica, più che in altri settori avremo difficoltà a ripartire – dichiara Francesco Radaelli – Se le birrerie e i pub sono chiusi chiaramente non vendono, non fanno rifornimento di birra artigianale e noi birrifici di conseguenza che siamo fermi con la produzione non acquistiamo materia prima. Per questo abbiamo fatto e ora rinnoviamo un appello a tutti le birrerie artigianali di aderire al progetto, stiamo intavolando un dialogo con i brand di delivery per aver un canale preferenziale vista il numero consistente di attività di ristorazione che aderiranno ai loro servizi in una volta sola”. Al momento hanno aderito oltre 40 birrerie da 12 regioni italiane – solo 20 sono in Lombardia – che non hanno mai utilizzato servizi di delivery per consegnare a casa dei loro clienti i piatti della loro cucina accompagnati dalle birre artigianali in bottiglia. Per adesioni a We Are Rising together contattare il Birrificio War all’indirizzo info@birrificiowar.it specificando il nome del pub interessato e l’indirizzo della sede operativa entro e non oltre domenica 15 marzo.