di Emanuele Scarci
“Ora siamo impegnatissimi a organizzare le Anteprime di Toscana del prossimo maggio, ma dopo siamo a disposizione. Ci sediamo con tutti i consorzi intorno a un tavolo e discutiamo delle esigenze, se dobbiamo anticipare o meno. L’importante è fare squadra perché non serve avere un centravanti per vincere, ma serve il portiere, la difesa e qualcuno che giochi la palla”.
Così l’assessore all’Agricoltura nonché vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi. L’assessore è chiamato direttamente in causa da una dichiarazione del presidente Fabrizio Bindocci sull’inadeguatezza dell’attuale formula di Anteprime di Toscana (leggi questo articolo>). I produttori di Montalcino preferirebbero spostare l’evento Benvenuto Brunello prima dell’uscita delle annate e realizzarla con un numero ridotto di giornalisti. “Ho letto le dichiarazioni di Bindocci, ne riparleremo – dichiara Saccardi – Oggi è importante tenere tutti i consorzi insieme, facendo il meglio consentito dalla pandemia in corso. Vogliamo promuovere il nostro vino, un volàno per la Regione. In Francia hanno prodotti meno pregiati dei nostri, ma sono più abili nella promozione perché sanno fare squadra. Non vorrei che facessimo la figura dei fratelli poveri italiani, incapaci di lavorare insieme”.
Ma come si fa squadra con il Brunello se davvero si chiamasse fuori dalle Anteprime?
“Certo, sarebbe un problema senza i prodotti di punta come il Brunello, il Chianti Classico e gli altri. Se li teniamo insieme siamo più forti tutti”.
Si potrebbero però anticipare le Anteprime come chiede il Consorzio del Brunello?
“Per l’edizione del 2022 ci mettiamo a sedere e ne discutiamo. Se ci sono esigenze particolari dei produttori, se il periodo non è giusto e bisogna spostarlo… figuriamoci”.
Sempre che i 5 consorzi si mettano d’accordo?
“Ovviamente, bisogna trovare una sintesi”.
Qualche consorzio chiede più contributi per la promozione da parte della Regione…
“A onor del vero non credo. Adesso andremo a esaurire la graduatoria del bando sulla misura del 3.2 con la quale andiamo a finanziare tutti i consorzi. Per il 2021/22 raddoppieremo le risorse sul Pnr con 10 milioni di euro. Quest’anno sul Buy wine e Buy food abbiamo le risorse disponibili in considerazione che ci saranno meno giornalisti e quindi meno spese. Gli eventi dovranno essere realizzati con meno costi: quelle di quest’anno come quelle del 2020. Quindi non credo che sia un problema di entità delle risorse”.
Ci sono troppi giornalisti agli eventi toscani o è un segnale di attenzione alla Toscana?
“E’ un segnale di attenzione alla nostra regione. Questi aspetti non sono dogmi: ho pochi dogmi nella mia vita. Comunque se si decide tutti insieme di organizzare gli eventi in questo modo, anche alla luce dei mutamenti di mercato a seguito del Covid, o si ritiene di realizzarle in un altro modo, sono disponibile a sedermi e discutere. Noi siamo a disposizione del mondo del vino perché la promozione serve, in primis, a loro”.
Quindi ci sono gli spazi di intesa, almeno per quanto le riguarda?
“Ci sono ampi spazi di intesa”.