Dieci anni sono passati dall’acquisto delle vigne all’ingresso, oggi, nel mondo degli spumanti dell’Etna per Palmento Costanzo.
Dopo il successo della linea Mofete e soprattutto delle Contrade, unitamente a un lavoro di packaging e marketing molto forte e interessante, spazio alle novità. In uscita a giorni due Spumanti Etna Doc, come da disciplinare, prodotti esclusivamente con Nerello Mascalese, un Blanc de Noirs e un Rosé, entrambi Brut. Novità “per completare la gamma e sperimentare le potenzialità del Nerello Mascalese. Ci piacciono gli spumanti e crediamo che questo vitigno si presti alla spumantizzazione. Siamo cresciuti parallelamente alla scoperta del vigneto” dichiara Valeria Costanzo.
Diciotto ettari di vigna coltivata interamente in biologico il cui corpo principale si trova in contrada Santo Spirito, fra i seicento e gli ottocento metri sul livello del mare in un territorio che regala vini fra i più fini ed eleganti del versante Nord del Vulcano. Alberelli dai 5 ai 130 anni di età perfettamente curati, disegnano l’architettura del paesaggio fra i terrazzamenti da dove spontaneamente ancora la vite si sviluppa e produce i grappoli, facendosi strada fra i tradizionali muretti in pietra lavica, accarezzati dal costante vento presente in quest’area e incorniciati dalle caratteristiche ginestre. Oltre le vigne di Feudo di Mezzo, di recente acquisizione anche terreni in contrada Cavaliere, sul versante sud Ovest dell’Etna, dai quali nasce un nuovo Etna Bianco dell’azienda, annata 2019, che verrà rilasciato fra pochissimi giorni, insieme agli spumanti. “Tutti i vini della nostra linea sono rivolti a un pubblico giovane, a partire dai classici. Un pubblico che ha dimostrato interesse, a partire dallo scorso anno in lockdown, anche attraverso i social network. A loro, e non solo, rivolgiamo i nostri spumanti” commenta ancora Valeria, che scommette moltissimo anche sull’enoturismo, inteso non solo come visita del vigneto, degustazione, e una proposta lunch o dinner a “km-0” e in sinergia con la tradizione culinaria locale, ma anche alla ricezione. A brevissimo da Palmento Costanzo sarà possibile infatti soggiornare, per una disponibilità di 14 posti letto circa, in uno degli appartamenti in fase di ristrutturazione e dislocati in tutta la proprietà, interpretando in chiave etnea la logica dell’albergo diffuso.
“L’enoturismo sulll’Etna è un cantiere. Sta crescendo perché come territorio siamo in grado di offrire tanto e risponde a una domanda che richiesta un’esperienza sempre più completa. Qui c’è tanto da fare e da vedere” aggiunge la produttrice. Passpartout del turista sull’Etna, secondo Valeria Costanzo, è la ristorazione su Catania. Città, seguita dall’intera regione, sulla quale hanno puntato per prima. “Nel 2016 abbiamo avuto la fortuna di acquisire nuovi clienti negli Stati Uniti, ma siamo partiti dalla città di Catania, dalla Sicilia, e dall’Italia. Sul territorio i vini dell’Etna sono richiesti dai turisti, da noi spesso vengono ospiti che hanno bevuto il nostro vino, su suggerimento dei ristoratori, a pranzo o a cena”. A conferma dunque che l’enoturismo è frutto di una rete di contatti a maglia larga sul territorio e su tutti i canali.
Lo spumante Rosè, assaggiato, in anteprima per cronache di gusto, si presenta con un bel colore ramato che conferma al naso l’identità vulcanica dove non prevale il tipico sentore della “crosta di pane” leitmotiv della produzione metodo classico. Piacevole la nota di mandorla amara, specie al palato. Una bollicina fine che la stessa Valeria definisce “crispy”, elegante, versatile, che delinea non solo la personalità del Nerello Mascalese ma la sua inclinazione nel presentarsi come vitigno atto alla spumantizzazione. Un sorso muscolo, piacevolmente sapido, che accompagnerà certamente aperitivi – e non solo – di questa estate 2021 sotto il segno di una vibrante quanto, si spera, vulcanica ed esuberante ripartenza. Ripartenza che, in una domenica di fine maggio, è già ben avviata in questa realtà vitivinicola molto ben organizzata e che risponde alle tantissime richieste che già iniziano ad arrivare e lasciano, fortunatamente, ben sperare.