Marilia e Linda Leone sono due giovani donne proprietarie di soli due ettari di vigna.
Ci troviamo in un angolo di Puglia particolarmente vocata per la viticoltura – quella della provincia di Barletta-Andria-Trani -, che tutti abbiamo conosciuto a scuola dai libri di storia, parlando di Annibale (che qui, a Canne, nel 216 a.C., inflisse la più umiliante sconfitta ai romani; Federico II, l’imperatore Svevo famoso per le sue idee innovative e i suoi castelli, nei pressi della vigna dei Leoni c’è quello di Castel del Monte, tutelato dall’Unesco e poi quelli di Manfredonia e di Barletta) e dai testi di geografia (come le saline più grandi d’Europa, quelle di Margherita di Savoia, il bellissimo Golfo di Manfredonia con il Gargano, lo sperone d’Italia, che lo sovrasta). Ma, la passione per il vino di queste due sorelle è tale che superano anche le difficoltà che potrebbero incontrare a causa della limitatezza della loro vigna, tant’è che nel loro progetto enologico hanno coinvolto un bel numero di vignaioli che gli hanno fornito le uve (prevalentemente Primitivo e Bombino bianco) necessarie sia per produrre i loro due primi vini, sia per completare il progetto che prevede di portare a cinque le referenze.
Prima di parlare dei due ottimi vini degustati in streaming – sono state brave a fare recapitare qualche bottiglia perché si potesse capire cosa sono capaci di fare – dobbiamo rammentare che questa nuova azienda vinicola pugliese è tutta al femminile (appunto le due sorelle Leone) ma, anche, per i nomi dei vini che raccontano storie di donne. Ogni etichetta di Madri Leone è dedicata a una donna che ha lasciato bei ricordi nella storia del nostro Paese, quasi un racconto epico di gesta femminili. Donne spesso poco note, a volte celate – quasi sempre per volere degli uomini – dalla coltre di polvere del passato, che le “progettiste” di Madri Leone hanno riportato in vita attraverso le loro etichette. “Per un anno intero, prima di decidere a quali donne dedicare i nostri vini – spiegano Marilia e Linda Leone -, abbiamo consultato decine di libri alla ricerca di storie che ci colpissero per coraggio, amore verso il prossimo e spirito di iniziativa. La scelta è stata difficilissima, ma crediamo di essere riuscite a trovare delle storie di donne davvero incredibili, che in qualche modo ci rappresentano tutte”.
(Leonardo Palumbo)
I primi due vini già in commercio sui cinque previsti, sono il Busa Puglia Igt 2019 ottenuto da uve Primitivo, dedicato all’eroina della battaglia di Canne e il Valla 1936 Puglia Igt 2018, Nero di Troia 100%, che parla di Ondina Valla, atleta olimpionica degli anni Trenta. Due rossi eleganti, molto diversi da una certa opulenza che spesso richiama la produzione più nota della Puglia. Un risultato eccellente, che le due Leone hanno raggiunto con il coinvolgimento di un enologo, Leonardo Palumbo, che conosce molto bene vigne e uve di questo territorio che percorre da decenni, partecipando attivamente alle più importanti innovazioni che hanno permesso il grande salto qualitativo dell’enologia pugliese e nazionale. E, sottolinea Palumbo “con Madri Leone stiamo puntando alla riconoscibilità e personalità di ogni singolo vitigno, a cominciare dalla cura delle vigne e dal controllo diretto dei singoli conferitori”.
Vediamo, intanto, chi sono le prime due donne omaggiate dalle sorelle Leone. Paulina Busa era una nobile romana di Canosa di Puglia, cittadina vicina a Torremaggiore, considerata l’antesignana delle moderne crocerossine, che – dopo la sconfitta nella battaglia di Canne, nel 216 a.C. – prestò soccorso ai romani in fuga dai Cartaginesi, aprendo le porte della sua dimora. Più vicina al nostro tempo – è vissuta fino al 2006 -, Ondina Valla, ostacolista e velocista italiana. È stata la prima donna italiana ad aver vinto una medaglia olimpica, a Berlino nel 1936, con il tempo 11’’36, che le valse il record mondiale. Con quella vittoria divenne, a soli 20 anni, la più giovane atleta italiana a vincere un oro olimpico, record rimasto imbattuto fino al 2004. I nuovi tre vini che saranno pronti nei prossimi mesi, sono un bianco ottenuto da uve Bombino bianco e dedicato a Delia a.C., un rosato da Nero di Troia dedicato a Sanna Sulis e un rosato spumante, Saline rosa – niente nome di donna -, pensato per omaggiare le grandi Saline di Margherita di Savoia.
Busa Primitivo Puglia igt 2019
La “terza versione” del Primitivo – dopo quello di Manduria e quello di Gioia del Colle – questo elegante rosso ottenuto da uve raccolte in vigneti di pianura e, per di più, a ridosso della più grande salina d’Europa? Potrebbe anche essere così, visto che, secondo noi, esprime dei caratteri che non abbiamo trovato nei “fratelli” più famosi. E’ un gran bel vino di colore rosso rubino luminoso, con profumi di frutti rossi maturi e, al palato, è caldo ma con una accattivante freschezza che lo rende molto piacevole e di facile beva.
Valla 1936 Puglia igt Nero di Troia 2018
Siamo nella terra di questo antico vitigno pugliese che se lo si tratta bene, può dare ottimi vini. Dato che Palumbo conosce molto bene questo vitigno, Valla è un bel rosso elegante, pulito, tannini giusti, equilibrato insomma, un signor vino che al sorso racchiude tutti gli intensi profumi di mirtillo, amarena, bacche e delicati sentori di violetta. Splendida la bevibilità con la freschezza in perfetto equilibrio con una piacevole corposità.
Michele Pizzillo
Madri Leone
Via Giovanni Verga, 26 – Trinitapoli (BT)
T. 349 5246401info@madrileone.comMichele Pizzillo