L’idea commerciale di Duca di Salaparuta: la 2015, la 2016 e la 2017 per la prima volta riunite in un unico cofanetto. I nostri assaggi
di Christian Guzzardi e Federico Latteri
Vera e propria icona della Sicilia, il Duca Enrico ha mostrato in tempi non sospetti che era possibile fare un grande vino rosso sull’Isola con un vitigno autoctono. Prodotto per la prima volta nel 1984 dalla Duca di Salaparuta – in omaggio all’omonimo esponente della famiglia Alliata, maestro dell’enologia italiana – è considerato il Nero d’Avola in purezza per eccellenza. Per la prima volta l’azienda, da venti anni di proprietà della Illva di Saronno, ha deciso di presentare sul mercato tre annate in un colpo solo. E così le annate 2015, 2016 e 2017 di Duca Enrico, mai portate sul mercato finora, sono proposte per la prima volta in un cofanetto che le riunisce. Un’idea commerciale inedita che offre ai consumatori l’opportunità di godersi una vera e propria verticale di questo vino cult. Un’operazione nata per mettere in contatto gli appassionati di vino con un Duca Enrico nelle sue diverse forme. Il risultato è un viaggio degustativo che fotografa le peculiarità intrinseche di ogni annata e le loro possibili evoluzioni; tre esperienze differenti che offrono una prospettiva di gusto che attraversa un arco temporale di tre anni. Così, per noi di Cronache di Gusto, è stata un’occasione per visitare la cantina a Casteldaccia in provincia di Palermo e assaggiare le tre annate del Duca Enrico. Che, fin dai suoi esordi, rappresenta un’istantanea dell’annata di produzione e del territorio in cui viene realizzato. Non è un caso che le caratteristiche organolettiche siano diverse di anno in anno e contribuiscano, in modo decisivo, a dar vita a un vino che è frutto di un lavoro di puro artigianato.
Nato nella Tenuta di Suor Marchesa, a Riesi, in provincia di Caltanissetta, nel cuore della Sicilia, Duca Enrico è un vino dal fascino aristocratico e dallo stile inconfondibile.
Le caratteristiche del territorio, posizionato in collina tra i 260 e i 350 metri sul livello del mare e di composizione prevalentemente calcarea, si sposano alla perfezione con il Nero d’Avola, vitigno che in questa zona della Sicilia trova il suo habitat naturale. La selezione accuratissima delle uve vendemmiate a mano, la successiva maturazione in fusti di rovere per diciotto mesi e l’affinamento in bottiglia a temperatura controllata regalano al Duca Enrico complessità e grande struttura. Un vino dal carattere deciso – con una gradazione alcolica tra i 13,5 ai 14,5 gradi – che nasce con il dichiarato intento di trasferire in bottiglia la qualità dei processi produttivi e costruire un’eccellenza capace di rinnovarsi continuamente vestendo i panni della modernità. A raccontare i vini gli enologi dell’azienda Francesco Miceli e Salvatore Tomasello. E con la loro narrazione degustare le annate 2015, 2016 e 2017 di Duca Enrico – imbottigliate rispettivamente trentadue, venti e otto mesi fa – significa rivivere tre stagioni e tre vendemmie molto diverse tra loro, avventurandosi in un esercizio dal sapore ludico che sa coinvolgere tanto gli addetti ai lavori quanto i semplici amatori. Una modalità molto interessante per riproporre, in vesti rinnovate, questo iconico Nero d’Avola e dare seguito alla sua commercializzazione ferma all’annata 2013. Una sorpresa per il pubblico, come ha ribadito Roberto Magnisi, il direttore delle cantine Duca di Salaparuta e Florio e delle tenute sparse per la Sicilia, che appassionerà tanto il mercato nazionale quanto quello internazionale. Ecco i nostri appunti di degustazione.
Duca Enrico 2015
Annata regolare che ha dato uve sane e un ottimale grado di maturazione. Il colore è rosso rubino carico con riflessi granato. E’ intenso e complesso all’olfatto con sentori di prugna disidratata, ciliegia sotto spirito, tabacco, anice stellato e un tocco di cuoio. Al palato risulta più vivo di quanto ci si possa aspettare pensando al naso grazie all’ottima acidità che rinfresca il sorso e lo allunga. E’ ben equilibrato, persistente e dotato di tannini compatti e morbidi. Mostra un profilo tipico che richiama vitigno e territorio.
Duca Enrico 2016
L’annata ha visto una primavera calda seguita da un’estate fresca che ha rallentato il ciclo vegetativo, ritardando la vendemmia che è stata effettuata a metà ottobre. Si presenta di colore rosso rubino carico. Il naso è caratterizzato da profumi netti e puliti di frutta rossa come amarena e ribes, arricchiti da cioccolato, un cenno di mentolo e una nota vanigliata. In bocca è pieno, fresco, strutturato e molto persistente. Offre un volume maggiore rispetto al 2015, ma anche un’armonia più rifinita. Il gusto si caratterizza per la notevole presenza di frutta fresca, mentre i tannini sono soffici e levigati. Molto interessanti le potenzialità evolutive.
Duca Enrico 2017
Annata calda e siccitosa che ha comportato un anticipo della raccolta al fine di evitare un’eccessiva maturazione. Rubino carico tendente al porpora sull’unghia. L’esame olfattivo registra una presenza meno intensa di frutta rossa, una nota di caffè tostato e sentori di china calissaia e radici. Il sorso è quello di un Duca Enrico scalpitante, sia sulla freschezza che sui tannini che risultano appena più astringenti. Si tratta di un rosso giovane che deve ancora raggiungere equilibri ottimali, ma si fa apprezzare per il vigore che trasmette.