Una di quelle notizie davvero difficili da dare. Il Covid si è portato via Pio Boffa, grande e carismatico uomo del vino di Langa, titolare di una delle cantine che hanno fatto realmente la storia del Barolo e del Barbaresco, la Pio Cesare di Alba con i vigneti nelle migliori posizioni sulle colline e le botti nel cuore storico della città.
Pio Boffa di anni ne aveva 66 e da un paio di settimane era ricoverato all’ospedale di Verduno, lottando strenuamente contro il virus che questa mattina non gli ha dato scampo.
Pio aveva trascorso questi lunghi mesi di pandemia come un leone in gabbia, aveva confessato alla stampa. Per uno che era abituato ad accumulare 600mila miglia all’anno sulla tessera Lufthansa, dormendo fuori casa 190 notti su 365, il Covid era diventato una sorta di prigione da cui purtroppo non è più uscito.
La cantina Pio Cesare nacque nel 1881 quando Pio Cesare, Cesare di nome e Pio di cognome, un imprenditore di successo, venne attratto dall’idea di produrre per sé, la sua famiglia, i suoi amici e clienti una piccola e selezionata quantità di vini provenienti dalle colline del Barolo e del Barbaresco. Pio Boffa rappresentava la quarta generazione di questa importante dinastia del vino: in oltre 40 anni di lavoro, con la presenza preziosa della moglie Nicoletta, aveva fatto crescere la fama e la notorietà sul mercato nazionale e internazionale della cantina, che oggi può contare su oltre 70 ettari di vigneti di proprietà e su una presenza in più di 50 Paesi nel mondo. Un marchio celebre e conosciuto in tutto il mondo, quello di Pio Boffa, sinonimo di stile, tradizione e qualità, che proprio quest’anno ha raggiunto il traguardo dei 140 anni.
Pio Boffa lascia la moglie Nicoletta, la figlia Federica e il nipote Cesare Benvenuto, già da tempo impegnati in azienda.
Confindustria Cuneo esprime “profondo e addolorato cordoglio per la scomparsa di Pio Boffa, uno dei maggiori protagonisti del mondo enologico albese. Ha dato anche un importante contributo di idee e di atti concreti a Confindustria Cuneo, come suo storico associato”
C.d.G.
Alla figlia Federica e ai suoi familiari, le più sentite condoglianze di Fabrizio Carrera e di tutta la redazione di Cronache di Gusto