“Si è sempre dato per scontato che Venezia è la città ideale per una luna di miele, ma è un grave errore. Vivere a Venezia, o semplicemente visitarla, significa innamorarsene; e nel cuore non resta più posto per altro”. (Marguerite Guggenheim).
Una citazione che si presta tanto al capoluogo veneto quanto a questa incredibile dimora. Sfumature di una città che parla di storia, di arte e soprattutto, di incontri tra mondi diversi. Qui i colori della laguna, le trasparenze dell’acqua – declinate in una palette di azzurri – sono come pennellate all’interno di Ca’ di Dio, dimora VRetreats a pochi passi da piazza San Marco e vicino all’Arsenale di Venezia, enclave dell’arte contemporanea.
Un’eleganza sobria come voluto da Patricia Urquiola, che ne ha firmato il progetto, che richiama costantemente l’incanto di Venezia, delle sue calli e corsi d’acqua; portando il palazzo duecentesco, anticamente casa di accoglienza per pellegrini, nel XXI secolo.
“Ca’ di Dio è un’esperienza da vivere. I nostri ospiti potranno toccare con mano il fascino di questa dimora senza tempo. Il luminoso travertino nelle sale comuni, gli affreschi perfettamente conservati, i dettagli in vetro di Murano e la pietra d’Istria che avvolge le architetture non sono semplici particolari, ma vere e proprie emozioni.” Christophe Mercier, attuale general manager della struttura, la racconta così.
L’altra grande personalità che vi raccontiamo oggi però, è quella dell’executive chef Raimondo Squeo, che firma anche i menu di VERO – Venetian Roots, il ristorante fine dining con ingresso separato all’interno del Ca’ Di Dio.
Di fronte all’Isola di San Giorgio, il ristorante colpisce per il soffitto tessile di grande impatto, ispirato alla tradizione culinaria veneziana, con pesci, verdure e fiori, realizzato da Jannelli & Volpi su disegno di Patricia Urquiola, le pareti rivestite di carte da parati Rubelli e i bicchieri soffiati a bocca, mentre il legno dei tavoli, lasciati scoperti, ricorda le barche. Quella di Raimondo Squeo è una cucina del rispetto: verso i prodotti locali – verdure di piccoli produttori dell’Isola di Sant’Erasmo, pesce dell’Adriatico, formaggi veneti e carni del Montello, farine macinate a pietra nell’ottica di una vera sostenibilità –, e di ricerca, con preparazioni che rimandano ai territori della Serenissima. Anche la carta dei vini è un tributo alle piccole e piccolissime eccellenze veneziane e venete.
Squeo ci racconta: “Tendo a non ripetere i piatti, che miglioro costantemente nei mesi in cui sono presenti in menu, ma poi li cambio. Più di un vero e proprio piatto che potrei definirei il mio cavallo di battaglia, a me piace lavorare su un “gusto signature”, che è l’incontro tra latticini e crostacei. Ma quali sono le altre note caratterizzanti i suoi piatti? “Mi piace giocare con l’acidità”, racconta, “con il gusto fresco del limone, che uso anche sui risotti, magari riducendolo in polvere. La parte migliore del prodotto la tocco il meno possibile prima di metterla nel piatto, l’altra invece la utilizzo per fondi, brodi, riduzioni oppure la polverizzo. Se vogliamo è anche una scelta in linea con i dettami della cucina sostenibile, ma non lo faccio adesso perché è di moda, semplicemente l’ho sempre fatto!
Tra i piatti che abbiamo assaggiato nella splendida cena al VERO che più testimoniano quanto dichiarato dallo chef c’è sicuramente “gambero, burrata e pomodoro”, dove il connubio latticini-crostacei (signature taste dello chef) viene esaltato dalla salinità della salicornia, l’asparago di laguna come sottolinea Squeo. Un piatto che racconta Venezia, ma non solo. Racconta la Puglia, regione che ha dato i Natali allo chef, racconta la mediterraneità, simbolo della gastronomia made in Italy. Inoltre, aggiungiamo noi, racconta uno stile di cucina fresco e leggero, conseguentemente contemporaneo.
Non per niente, nella cucina del Vero restaurant troviamo molto pescato di laguna, prodotti del territorio. Tutti prodotti che raccontano una storia, esattamente come vuole fare la struttura con il suo design e con gli artigiani coinvolti per gli arredi. Un grande lavoro che si erge maestosamente sin dagli ingressi, che testimonia il lavoro di tutti gli autori coinvolti nella realizzazione di questo profetto.
“Un progetto, destinato a durare nel tempo, come attore protagonista nella città di cui non ci si può che innamorare”, come disse Marguerite Guggenheim.
VERO – Venetian roots
Riva Ca’ di Dio 2185
30122 Venezia, Italy
T. +39 041 5747201
T. +39 342 3674338
E. vero.venetianroots@vretreats.com
sito:verovenetianroots.com
Chiuso: lunedì
Ferie: variabile
Carte di credito: tutte
Parcheggio: da prenotare, per spostarsi poi in barca
CA’ DI DIO – Hotel
Riva Ca’ di Dio, 2183,
30122 Venezia (VE)
T. +39 041 09 80 238
E. cadidio@vretreats.com
vretreats.com/ca-di-dio