Tonda Iblea.
Dopo due settimane in giro per le cantine del bordolese torniamo ancora una volta, almeno col palato, in quel di Chiaramonte Gulfi, nel regno incontrastato della cultivar Tonda Iblea.
Questa volta parliamo prima di un oleificio. Nel 1966 infatti Mario Guccione realizza un frantoio oleario che lavora le olive di terzi. E’ un frantoio come si facevano allora, con molazze in pietra e fiscoli, i dischi in materiale tessile, per spremere la pasta di olive.
Nel 1990 Guccione ha il lampo di modernità, si convince che la tecnologia si è evoluta e che permette di migliorare considerevolmente la qualità dell’olio. Pertanto getta alle ortiche le apparecchiature convenzionali e realizza il primo frantoio a ciclo continuo della zona. Non fu una scelta facile perché il suo coraggio determinò critiche e scetticismo in una categoria, quella degli agricoltori, che in genere vuole vedere i risultati prima di adottare un cambiamento. Furono anni difficili ma la decisione si rivelò alla fine vincente. I produttori si accorsero che la qualità organolettica ed analitica dell’olio era migliorata considerevolmente quindi tutti gli altri frantoiani corsero a cambiare gli impianti.
Nel 2011 la gestione dell’azienda arriva nelle mani dei nipoti Vito e Giuseppe Divita che riaggiornano di nuovo i macchinari a quelle che sono le più recenti tecnologie e, non contentandosi di lavorare per gli altri, decidono di diventare anche produttori prendendo in affitto e gestendo 5 ettari di uliveti. Sono due giovanissimi che studiano l’uno Agraria e l’altro Marketing per potere migliorare e rendere più produttiva la loro attività. Oggi il frantoio ha un evoluto frangitore a dischi dentati che girando a 1400 giri/min non surriscaldano la pasta, 4 vasche chiuse per la gramolatura e un solo decanter che può aggiungere al massimo il 5% di acqua e solo nei casi in cui la pasta sia molto asciutta. Tutto a presupposto per ottenere il meglio.
L’annata 2012 per la zona è stata ottima per qualità, produzione e assenza di parassiti quindi le olive sono state raccolte ad inizio di invaiatura senza avere subito alcun trattamento e portate subito a molire. Si sono prodotti 35 hl che in bottiglia sono stati venduti in maggioranza nel nord Italia, anche se il forte dell’azienda è la vendita diretta in latte. Dalla prossima campagna olearia ci sarà anche un DOP Monti Iblei.
Della Tonda Iblea abbiamo più volte scritto e all’unico lettore che non la conosce ancora suggeriamo di rivolgersi QUI.
Zaharaal naso è intenso di frutto con uno spiccato carciofo, tanto origano e un bel pomodoro verde. In bocca entra dolce e immediatamente irrora il palato col suo carciofo. Poi interviene un amaro delicato a cui segue un discreto piccante che va crescendo. Equilibrato e lungo con un retrogusto di mandorla amara. Un ottimo olio specialmente per chi non ama glia amari intensi.
Dalle analisi di laboratorio accreditato risultano: acidità 0,20; polifenoli 218; perossidi 3,80; K232=1,596; K270=0,127; DeltaK=0.0051 che denotano la qualità fisico-chimica dell’olio.
Da abbinare a piatti di pesce anche marinato, alle zuppe, ad un’insalata mista con radicchio.
Allo scaffale la bottiglia da ½ litro costa € 10.
Oleificio Guccione |
Recensioni Rubrica a cura di Salvo Giusino |