Nocellara del Belice e Cerasuola all'80%, Biancolilla 20%.
Questa volta ci rechiamo, almeno col pensiero, in contrada Locogrande di Marausa in quel di Trapani dove dal 1936 la famiglia Titone possiede un bel podere dove si coltivava di tutto. Col tempo una parte, da 19 ettari, è arrivata a Nicola Michele, che decise di dedicarsi in campagna solamente all'olivicoltura. E visto che in famiglia da generazioni sono farmacisti, stanco di occuparsi giornalmente di chimica e medicinali, ebbe la visione del biologico ante litteram. Così in controtendenza in un periodo dove si mirava alla quantità cominciò a trattare gli ulivi in maniera naturale, combattendo la mosca con prodotti della terra miscelati secondo una sua particolare ed efficace ricetta. Dal 1992, antesignana, l'azienda è certificata biologica. Gli ulivi, delle tre varietà suddette, hanno un'età compresa tra gli 80 e i cinque anni e sono concimati col sovescio di favino, con le foglie finemente macinate e con l'acqua di vegetazione proveniente dal frantoio opportunamente additivata da enzimi.
Nicola Michele non è più giovanissimo per cui ha lasciato la titolarità e la conduzione dell'azienda alla figlia Antonina Anna, anche lei farmacista che però ha appeso la laurea al chiodo e si dedica a tempo pieno ai suoi 5.000 ulivi, al suo olio che fa man bassa di premi. La produzione si attesta a circa 14.000 litri a cui si aggiungono altri 6.000 da olive biologiche delle stesse cultivar, scelte ed acquistate previo esami sul terreno, sul frutto e sull'olio. La commercializzazione avviene con due etichette, quella in esame e la DOP Valli Trapanesi, quest'ultima destinata quasi totalmente all'estero, dove arriva l'80% di tutta la produzione.
Delle tre cultivar tipiche della Sicilia occidentale abbiamo spesso scritto negli articoli di questa rubrica a cui rimandiamo cliccando qui.
La raccolta solamente a mano è iniziata il 5 ottobre e dalle ore 16 della stessa giornata il frantoio aziendale è destinato solamente alla molitura di queste olive. Il frantoio, con molitura a dischi, ha la particolarità di avere la gramolatura, cioè quel lento mescolamento della pasta di olive finalizzato alla concentrazione delle particelle oleose, completamente chiusa e satura di azoto inerte per evitare anche quella leggera ossidazione che ne farebbe cambiare il colore. Estrazione con aggiunta di pochissima acqua a temperatura ambiente. L'olio subisce una leggera filtrazione per eliminare particelle estranee e mucillagini che alla lunga potrebbero contaminare la perfetta qualità.
Degustiamo il Biologico che al naso ha un fruttato intenso ove emergono il carciofo, il pomodoro verde, l'origano, di buona intensità e piacevoli profumi. Al gusto arriva con un tocco di amaro iniziale, con una fluidità notevole, buon equilibrio che si conclude con un piccante non eccessivo e affatto pungente.
Si abbina con carni grigliate, con verdure lesse e crude, con spaghetti all'aglio.
Lo trovate a 20 euro nella bottiglia, però da Roma in su, per cui si consiglia di rivolgersi direttamente al produttore.
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Recensioni Rubrica a cura di Salvo Giusino |