Settesoli è la cantina sociale più grande della Sicilia comprendendo 2.300 soci e 2.500 ha di territorio.
Col marchio Mandrarossa cura e commercializza i vini di alta gamma solo nel settore HoReCa. Il neo presidente di Settesoli, Vito Varvaro, ci racconta che i soci e anche la Cooperativa possiedono pure 10 ha di uliveti per cui è venuto spontaneo utilizzare la capillare struttura commerciale per affiancare a Bacco il prodotto mediterraneo più tipico.
L'agronomo della cantina Filippo Buttafuoco segue anche gli uliveti, utilizzando metodologie quanto più naturali possibili per cui l'unica sostanza ammessa è il rame. La raccolta è manuale ad inizio di invaiatura quando l'oliva sta per cominciare il viraggio di colore.
Si raccoglie fino alle prime ore pomeridiane in modo da permettere la molitura nella stessa giornata. La cooperativa non possiede un frantoio proprio, si serve di quello della vicina coop. Goccia d'Oro, un frantoio moderno a ciclo continuo con processo in atmosfera confinata che non filtra ma fa decantare naturalmente l'olio che continua lo stoccaggio in serbatoi saturi d'azoto. Il processo quindi è garanzia di un olio di qualità, capace di mantenere gli aromi e i sapori propri delle cultivar impiegate.
La Nocellara del Belice è la cultivar più diffusa nella Sicilia occidentale e predominante nel trapanese specialmente nei comuni di Castelvetrano, Campobello di Mazara e Partanna nei quali costituisce la prima DOP come oliva da mensa, perchè il suo volume, la carnosità e il gusto ne fanno principalmente una specialità da mangiare. Siccome produce anche un ottimo olio la vediamo come prima attrice nelle tre DOP olearie: Val di Mazara, Valli Trapanesi e Valle del Belice. Ha drupa grossa, quasi sferica, l'olio ha fruttato molto intenso e un profilo sensoriale amaro e piccante con assenza del dolce.
Sotto la stessa denominazione, LOLIO (che non è un refuso), la produzione prevede tre tipi: Le Tufare IGP, Val di Mazara DOP e Nocellara monovarietale di Nocellara del Belice, che assaggeremo.
Appena versato nel bicchiere, al naso arriva immediatamente una cesta di carciofo, poi riscaldandolo e tappandolo con le mani manifesta il fruttato di oliva, il pomodoro, il basilico, le foglie verdi, con una buona intensità e senza sforzo olfattivo. Allo strippaggio l'amaro e il piccante non arrivano subito ma ritardano un paio di secondi e non sono intensi quanto ci saremmo aspettati. E' equilibrato, piacevole e con retrogusto di noci. Lo classificheremmo fruttato medio-intenso. Acidità 0.3 %.
Sono 4.000 bottiglie da mezzo litro che trovate a 7 euro.
Da abbinare a piatti gustosi come polpette al sugo, una tagliata di filetto, una scodella di cicoria al vapore.
Cantine Settesoli |
Recensioni Rubrica a cura di Salvo Giusino |