Cosa fareste alla vostra ex moglie se aprisse una bottiglia di Marzemino del '49, firmata dal maestro Paganini, pagata da voi ben 44 mila euro, per berla insieme al suo maestro di golf, per giunta su dei bicchieri di plastica?
Risposta scontata. Sarebbe il pretesto ideale per rispolverare antiche pratiche di tortura medioevali e infliggere all'eretica del vino i più barbari supplizi corporali.
Eppure Giovanni Cuttin (Vincenzo Amato), protagonista del film Vino Dentro (diretto dal regista Vicentini Orgnan), il più importante e stimato “wine writer” d'Italia si dichiara innocente. Sarà il commissario Sanfelice (Pietro Sermonti) ad indagare sull’omicidio della moglie, Adele (Giovanna Mezzogiorno), facendo riaffiorare il passato enigmatico dell'uomo, tra verticali ed etichette eccellenti, incontri “casuali”, una donna misteriosa (Daniela Virgilio) e situazioni in bilico tra il noir e la commedia. Lui che, un tempo astemio, dopo aver assaggiato per la prima volta un sorso di vino offerto dall’enigmatico “Professore” (Lambert Wilson), subisce una trasformazione completa e, nell’arco di soli tre anni, da impiegato modello di banca e marito fedele diventa un direttore senza scrupoli, un seduttore di donne e il più stimato esperto di vino in Italia. Vino Dentro, ispirato all'omonimo romanzo Fabio Marcotto, ha “decantato” per quasi due anni prima di uscire nelle sale ma, come dice spesso Cuttin: “Non bisogna aspettare una grande occasione per aprire un grande vino. L'incontro con la bottiglia è già una grande occasione”
Vincenzo Amato presenta il film
Vincenzo Amato, Giovanna Mezzogiorno e Vicentini Orgnan
Lamberto wilson in una scena del film
Valentina Gravina