A fine maggio con il progetto Vini Italiani in Cina approderanno in Piemonte, Puglia e Sicilia i buyer della piazza verso cui tutto il mondo del vino guarda.
Volge verso seconda la tappa con gli operatori del mercato l'iniziativa promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico con Federvini, Unione Italiana Vini (Uiv) & Enoteca Italiana. Si svolgerà dal 20 al 26 maggio portando nei territori del vino delle tre regioni ben 9 importatori delle compagnie più importanti della Cina, come: la Museo Trading che importa in tutta la Cina vini italiani; la Cofco che distribuisce vino nei propri centri della grande distribuzione organizzata; la Shilin Trading che sta cercando le produzioni di qualità per le proprie enoteche; la Vinotache che importa da tutto il mondo e infine un sito e-commerce la Womai.com.
Una opportunità per incrementare le quote nello scenario ad oggi dominato dalla Francia. Cresce il numero dei cinesi che preferiscono bere vino (si parla di un ritmo del 20% annuo, con gli attuali 14 milioni di ettolitri), tanto che la Cina è diventato il primo importatore mondiale per volumi e per valore. Vini Italiani in Cina contribuirebbe a spianare la strada verso uno sbocco importante per le etichette di pregio made in Italy ma anche per quelle con un buon rapporto qualità/prezzo e che possono conquistare il segmento numericamente più significativo formato da consumatori tra i 20 e i 39 anni. Il progetto nasce proprio con lo scopo di raccontare l'Italia dei vino, la storia, la cultura dei tantissimi luoghi in cui il vino nasce e dei suoi personaggi, al consumatore cinese tramite gli opinion leader, tra cui anche i giornalisti che hanno partecipato alla prima tappa durante il periodo del Vinitaly.
Gli importatori, nella settimana di missione saranno accompagnati da Silvana La Bella, responsabile del progetto per il Ministero dello Sviluppo Economico, da Francesco Ye, rappresentante di YiShang, sede dell’Enoteca Italiana di Shanghai e da Fabio Carlesi Segretario Generale di Enoteca Italiana. “Per entrare nel mercato cinese e mantenere le posizioni nel tempo – sottolinea Pietro Celi, Direttore Generale per le politiche di internazionalizzazione e la promozione degli scambi del Ministero dello Sviluppo Economico – è essenziale scegliere con cura il canale distributivo e curare attentamente le relazioni personali con gli operatori. In Cina questa è la strada giusta per stabilire un rapporto di fiducia con partner commerciali e cogliere le opportunità di business, senza rinunciare a controllare promozione e prezzi di vendita del proprio prodotto”.
Vini italiani in Cina, si concluderà in autunno con una conferenza stampa, workshop e incontri tra imprenditori italiani e cinesi nell’Auditorium dell’Italian Center di Shanghai.
C.d.G.