L'iniziativa dell'istituto superiore di Taormina
Un orto didattico e biologico di mille metri quadrati dove coltivare erbe aromatiche ed ortaggi a rotazione è il nuovo progetto dell’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore Pugliatti di Taormina in provincia di Messina.
Un buon esempio di educazione scolastica, che testimonia la voglia di sensibilizzare gli studenti alla nascita di una nuova cultura gastronomica, e che parte dalla conoscenza delle origini e dei prodotti stagionali del territorio. “Fino a qualche anno fa era un’aiuola incolta – racconta il Preside Luigi Napoli – oggi è un orto molto curato, ma soprattutto un luogo di crescita formativa e culturale”. Per poter realizzare il progetto sono stati impiegati 19 mila euro ottenuti grazie a fondi del Ministero delle Pari Opportunità, ma l’idea è nata a Expo 2015, la manifestazione a cui la scuola ha partecipato gratuitamente insieme ad un Gal. “Per una città come Taormina – afferma Napoli – la presenza del nostro istituto è stata una conquista già sette anni fa. Assurdo immaginare che prima di allora non vi fosse un alberghiero. Da ennese sono qui ormai da undici anni e non ho nessuna intenzione di andar via perché ho un grande obiettivo, che non è quello di dare diplomi, utili per raccattare piccoli stipendi di 500 euro al mese presso qualche ristorante alla buona. Voglio iniziare una rivoluzione culturale. E so che posso farlo perché il numero di iscritti, circa 300 all’alberghiero, mi permette di crescere in qualità. L’obiettivo primario è quello di creare un profilo da studente responsabile, competente e che, alla fine dell’anno scolastico, sia pronto per un mercato del lavoro che chiede sempre più professionisti”. La scuola taorminese ha già avviato collaborazioni con i più importanti chef del territorio, da Massimo Mantarro a Pietro D’Agostino, e ha permesso ai migliori studenti di accedere a prestigiose strutture alberghiere come il Belmond Grand Hotel Timeo.
L’orto è un fiore all’occhiello tra i progetti avviati ed è senz’altro una novità per un istituto alberghiero. Non si sta parlando infatti di un istituto agrario. “Potrei essere giudicato folle da altri presidi, perché dico che voglio restare piccolo a livello numerico. Oggi le scuole con un alto numero di iscritti hanno maggiori garanzie e stabilità per mantenere alto il numero di docenze. Ed è per questo che ambiscono alla crescita di iscritti. Per me vale invece il discorso opposto. Restare piccoli per diventare grandi. Voglio che i ragazzi ci scelgano per ottenere di più. Per lo stesso principio non rilasciamo qualifiche professionali triennali. Il mio compito è formare e dare vere opportunità. Devo poter dire ad ogni ragazzo che può dare di più di quello che la vita gli dice di dare. Per ottenere di più. Ci si lamenta spesso della difficoltà di trovare giovani preparati sia per la cucina sia per la sala. Ma questo accade quando manca l’educazione culturale. L’orto è un mezzo per formare e per far crescere nuove competenze. Si parte dalla terra, si acquisiscono conoscenze sulle caratteristiche chimico – fisiche degli alimenti e sulla dieta dell’alimentazione. Solo dopo tutto questo, il prodotto, fresco e genuino, arriva in cucina, pronto per essere valorizzato”.
Tra i prossimi obiettivi dell’istituto in materia gastronomica, ci sarà un ricettario, attraverso cui riscoprire ricette antiche e proverbi della cultura popolare territoriale. “Svilupperemo senso di appartenenza al territorio”, dice il Preside. E tra le prossime esperienze formative che coinvolgeranno gli allievi della scuola, anche Taormina Gourmet, la rassegna dedicata al cibo e al vino di qualità.
F.L.